Giulia Adamo è stata condannata a 3 anni e sei mesi di reclusione per il reato di peculato nel processo “spese pazze all’Ars”. Era stata sotto processo per i fatti risalenti al periodo in cui era deputata regionale e capogruppo. Insieme a lei erano imputati altri ex parlamentari regionali che coprivano il ruolo di capogruppo.
Cataldo Fiorenza Gruppo Misto è stato condannato a 3 anni e 8 mesi, Giulia Adamo Pdl, gruppo Misto e Udc (3 anni e 6 mesi), Rudi Maira Udc e Pid (4 anni e 6 mesi), Livio Marocco (Pdl e Futuro e libertà, 3 anni), Salvo Pogliese Pdl (4 anni e 3 mesi). Assolto solo Titti Bufardeci.
I fatti risalgono alla legislatura 2008-2012, e riguardano le spese effettuate dai gruppi parlamentari, spese “utilizzate per finalità non istituzionali”, nel periodo tra il 3 novembre 2010 e il 24 agosto 2012.
L’inchiesta partita nel 2014 ha seguito due binari, quello della magistratura ordinaria, che si è concluso oggi in primo grado e quello della magistratura contabile che ha visto la Adamo già condannata in via definitiva.
E’ una sentenza molto pesante che potrebbe cambiare gli scenari politici di queste amministrative 2020 nella città lilibetana, e potrebbe pregiudicare la sua candidatura a sindaco di Marsala. In questi giorni Giulia Adamo ha detto che in ogni caso si sarebbe candidata. Al momento non ha rilasciato nessuna dichiarazione.
Ricordiamo che tra i condannati c’è Salvo Pugliese, sindaco di Catania, che per la legge Severino rischia di essere sospeso dalla carica.
Si è dimessa dall’incarico di sindaco di Marsala interrompendo il suo mandato ( 22 maggio 2012- 18 luglio 2014) e la Regione nominò un commissario straordinario nella persona di Giovanni Bologna fino a giugno 2015.