Premio alla Carriera per Giancarlo Scarchilli alla Pro Biennale di Venezia: è stato consegnato il 1° giugno nel corso di una cerimonia che si è svolta all’Hotel Amadeus, nel cuore della città lagunare. Un riconoscimento per “la lunga carriera nel cinema e per la sensibilità poetica dimostrata in tutta la sua produzione artistica”. Torna a Venezia il brillante regista e sceneggiatore romano che qui, solo lo scorso anno, aveva ritirato il Kinéo Sezione “Miglior Docufim” dell’80^ Mostra del Cinema per l’opera “Pier Paolo Pasolini. Una Visione Nuova”. Un’ulteriore attestazione dell’eleganza e dello stile di un artista versatile e creativo che ha saputo esplorare le profondità dell’anima, perseguendo instancabilmente il fine di
comprendere, ma soprattutto di comunicare la ricchezza, la varietà e la complessità della condizione umana. Un Premio che celebra l’esperienza e la sapienza di un linguaggio cinematografico in esemplare equilibrio fra tradizione e
innovazione, capace di narrare ed emozionare, grazie alla perfetta armonia delle sue “partiture visive”. Andare oltre la superficie delle cose, interrogarsi sul nostro posto nel mondo, perseguire con coraggio i sogni più audaci: questo
l’imperativo culturale ed etico di Giancarlo Scarchilli che, nella vita, ha scelto la dedizione assoluta alla settima arte senza voltarsi mai indietro.
Il percorso artistico di Giancarlo Scarchilli che parte dalla collaborazione con Sergio Citti nel film “Due pezzi di pane” (1978), dopo gli anni trascorsi a Londra come scrittore di racconti e poesie, si intreccia alle strade delle più note personalità della storia della Settima Arte (e non solo): Vittorio Gassman, Carlo Verdone, Gigi Proietti, Roberto Benigni, Giorgio Gaber e molti altri. Alla regia cinematografica esordisce nel 1997 con “Mi fai un favore”, seguito da “I fobici (1999) e “Scrivilo sui muri” (2007) successivamente la passione di Giancarlo Scarchilli si rivolge anche alla dimensione “non fiction” e al desiderio di recuperare un rapporto “ontologico” con la realtà filmata, senza rinunciare tuttavia al valore estetico dell’espressione cinematografica. Del 2010 è la direzione del film documentario “Vittorio racconta Gassman, una vita da mattatore” (Premio Nastro d’Argento, presentato al Festival di Venezia il giorno dell’inaugurazione), del 2013 l’originalissimo lungometraggio “Essere Riccardo … e gli altri”, del 2018 “The King of Paparazzi”. Quindi l’approdo
all’opera dedicata a Pier Paolo Pasolini, vincitrice del Premio Kinéo 2023, che conferma e rilancia la vis rivoluzionaria einnovativa di un regista che, nell’arte documentaristica, ama esplorare fino in fondo il rapporto del cinema con la realtà.
“Ero alla Bottega Teatrale di Firenze voluta da Vittorio Gassman negli Anni Ottanta… – ha ricordato Giancarlo Scarchilli – Ho avuto anche la fortuna di entrare dalla porta principale del cinema e di farmi un’esperienza sul set …dove devi saper osservare, saper rubare con gli occhi… ”.
“Giancarlo Scarchilli, giornalista, regista, poeta. La qualità che più mi rasserena in Giancarlo – queste le parole lasciate da Vittorio Gassman – è la fiducia nella vita e nella forza del caso, la capacità di non programmare l’arte, né i sentimenti”.
“Siamo lieti di questo straordinario riconoscimento al talento di Giancarlo Scarchilli al quale desideriamo rivolgere le nostre più sentite congratulazioni. – ha dichiarato la Direttrice del Vomere Rosa Rubino – Abbiamo avuto l’onore di presentare al Cinema “Golden” di Marsala la sua opera straordinaria “Pier Paolo Pasolini. Una visione nuova”. L’arte di Scarchilli sa parlare a tutti con parole dalla risonanza universale che ci ricordano, ogni giorno, la necessità di vivere la vita con
passione, sfidandoci a guardare oltre e ad esplorare, senza sosta, gli abissi e le vette dell’interiorità umana”.
Federica Sbrana
Foto Gianmcarco Chieregato