Il Sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria Giuseppe Moles ha ricordato le misure di sostegno del Governo a favore della filiera editoriale. Francesco Saverio Vetere, Segretario Generale Uspi:” Indispensabile ripartire dalla formazione per superare la crisi”. Mario Morcellini Direttore dell’Alta Scuola di Comunicazione e Media digitali UnitelmaSapienza: “Durante la pandemia i tre media-chiave stampa televisione e radio sono tornati al centro delle preferenze. Dalla crisi si può uscire solo individuando nuovi modelli di sviluppo e, in questo scenario, l’Università ha il compito di rappresentare la “frontiera pubblica del futuro”
Da Aldo Manuzio all’editoria 4.0: l’arte e le tecniche della pubblicazione hanno conosciuto trasformazioni radicali e autentici cambi di paradigmi, con un’accelerazione che ha riguardato soprattutto gli ultimi decenni,
causando inevitabili impatti sulle professioni legate al comparto. Alle sfide della quarta rivoluzione industriale e al fabbisogno formativo che caratterizza tutti i settori, anche e soprattutto quello dell’editoria, è necessario rispondere con urgenza, mettendo in campo iniziative capaci di guidare e non subire i ritmi impetuosi del cambiamento tecnologico.
Se ne è parlato lunedì 27 settembre, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, in occasione della presentazione del corso di alta formazione “Editoria 4.0” promossa dall’U.S.P.I. (Unione Stampa Periodica Italiana), diretta da Francesco Saverio Vetere. Coordinato dal Direttore di Giornalistitalia.it Carlo Parisi, il
convegno ha consentito di porre ad oggetto della riflessione gli snodi cruciali e le criticità del comparto editoriale scegliendo la formazione e l’innovazione come cardini su cui impostare il rilancio del settore.
Necessarie, soprattutto in una fase di crisi sistemica, – ha sottolineato Carlo Parisi nell’introdurre i lavori – unità di intenti e sinergie che portino all’individuazione di percorsi condivisi, ad indifferibili interventi di riforma ma anche a un nuovo assetto normativo in grado di assicurare la tutela del “bene-informazione” e il rispetto del pluralismo. Una riqualificazione, quella delle professioni legate al mondo dell’editoria, che non può non passare attraverso la formazione: questa la convinzione della senatrice Urania Papatheu e del Sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria Giuseppe Moles che ha ricordato le misure di sostegno del Governo a favore della filiera editoriale, compreso il segmento della distribuzione e commercializzazione. Le edicole –
ha sottolineato il Sottosegretario – sono divenute autentici presìdi di cittadinanza nella fase dell’emergenza pandemica, avendo assicurato la “distribuzione democratica” di un bene immateriale primario, quello dell’informazione. Ma il
Sottosegretario si è soffermato anche sull’importanza del recepimento della Direttiva europea relativa al copyright, sul tema della disinformazione, sull’esigenza di un aggiornamento professionale capace di stare al passo con i ritmi dell’innovazione tecnologica. Indispensabile – ha osservato – una riflessione a largo spettro che coinvolga le Istituzioni, partendo dalle esigenze concrete dei soggetti impegnati nel settore. Anche Francesco Cavallaro, Segretario Generale Cisal, ha ribadito l’importanza della formazione
ai fini di una riqualificazione delle professioni editoriali, senza dimenticare la necessità di tutelare la categoria con adeguati strumenti di contrattazione.
Il Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna ha sottolineato l’insostituibilità di una buona informazione in grado di rispettare i princìpi deontologici nel quadro di un rinnovato assetto normativo. Indifferibile – ha aggiunto – una riforma strutturale che coinvolga anche la rappresentanza
sindacale e l’Ordine dei Giornalisti nel perseguimento della tutela della libertà di stampa e della piena valorizzazione delle professioni legate al comparto editoriale. “Con “Abbiamo creato un nuovo e indispensabile prodotto formativo – ha esordito il Segretario Generale dell’Uspi Francesco Saverio Vetere – grazie
all’accordo siglato con l’Università UnitelmaSapienza e con Officine Millennial. Ma nel presentare una scuola di formazione – ha aggiunto – è necessario concentrarsi sul metodo. Il Segretario Uspi ha sottolineato la
necessità di offrire nuovi modelli di aggiornamento professionale costruiti su competenze culturali e tecnologiche capaci di intercettare il cambiamento. Vetere ha anche ribadito l’esigenza di tutelare la libertà di stampa correggendo le asimmetrie di un mercato dominato dal sostanziale “assolutismo” degli Over the Top.
Superare l’autoreferenzialità e agire in sinergia con l’obiettivo comune di migliorare la qualità del prodotto editoriale e la professionalità della categoria: questa la sfida lanciata dal Terzo settore al mondo delle Istituzioni, questo il prerequisito di ogni efficace progetto di riforma, che non può non partire dal settore della formazione, da sempre determinante negli assetti di un sistema democratico. Questa l’opinione anche del Cons. Ferruccio Sepe, Capo Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, che ha ricordato le misure di
sostegno al sistema editoriale ponendole a confronto con dati comparativi riguardanti altri Paesi dell’Unione Europea. Indispensabile, soprattutto a partire dalla Direttiva Copyright, l’individuazione di nuovi strumenti di negoziazione e una riconsiderazione di fondo del regime giuridico alla luce del nuovo contesto di mercato e del protagonismo degli operatori OTT. “La filiera editoriale – ha sottolineato il Cons. Sepe – si salva tutta insieme o non si salva”.
Davide Burchiellaro, CEO di Officine Millennial, nel descrivere l’esperienza maturata nel settore della produzione di dati e contenuti multipiattaforma, e nell’esprimere il suo apprezzamento per la partnership con l’USPI, ha ribadito l’importanza di una cooperazione che chiami allo stesso tavolo tutti i soggetti animati dal comune obiettivo di difendere la qualità della conoscenza e dell’informazione. Indispensabile, anche e soprattutto per la “Generazione Z”, una formazione professionalizzante che non enfatizzi l’euforia da social
tipica degli scenari contemporanei. I giovani – ha sottolineato Burchiellaro – sanno attribuire la giusta importanza ai social e al web, molto più di quanto comunemente di pensi”.
Mario Morcellini, Direttore dell’Alta Scuola di Comunicazione e Media digitali UnitelmaSapienza ha portato i saluti del Rettore Antonello Folco Biagini, sottolineando l’urgenza di riprogettare radicalmente il sistema formativo. Molti i cambiamenti indotti dall’emergenza Covid negli stili di consumo mediale degli italiani, – ha spiegato – soprattutto per quanto riguarda il settore dell’informazione. “Disponiamo di dati inequivocabili che, ancora alla vigilia del Covid, attestavano una evidente disaffezione verso i media classici. Ma una recente ricerca del Censis in collaborazione con Ital Communications – ha aggiunto – evidenzia che durante la pandemia, al primo posto della gerarchia delle fonti, i tre media-chiave stampa televisione e radio sono tornati
al centro delle preferenze, e per di più con valori impressionanti: 38 milioni di italiani hanno scelto risolutamente il mainstream”. “Durante il Covid, dunque, – ha proseguito Morcellini – l’economia dei rapporti di forza tra i media risulta radicalmente cambiata a favore di un’innegabile ripresa della televisione e soprattutto dell’informazione mainstream – basti pensare al successo dei canali All News – a riprova di un dato assolutamente imprevisto dagli studiosi e cioè che le tendenze comunicative non sempre sono lineari o irrevocabili. Durante l’anno dell’emergenza, si è modificata profondamente anche la proporzione dei rapporti
tra media tradizionali, fonti istituzionali (in particolare i siti dell’Amministrazione Pubblica prima quasi del tutto ignorati dai pubblici) e i tanti territori della comunicazione digitale”. “Ma i cambiamenti – ha aggiunto Mario
Morcellini – stentano ancora a modificare le scelte dei decisori politici”. Il Direttore dell’Alta Scuola di Comunicazione e Media digitali di UnitelmaSapienza ha sottolineato l’importanza di superare la retorica della crisi con la chiara prospettazione di un’exit strategy che deve riguardare prima di tutto il sistema formativo.
“Dalla crisi si può uscire solo individuando nuovi modelli di sviluppo basati su un’efficace e diffusa media education – ha ribadito – e, in questo scenario, l’Università ha il compito di rappresentare la “frontiera pubblica
del futuro” agendo come strumento propulsivo e avanguardia del cambiamento culturale e sociale”.
Al convegno ha partecipato anche la Direttrice del Vomere Rosa Rubino: Sono qui nella duplice veste di Direttore del Vomere e Consigliere nazionale USPI. – ha affermato – Il mondo dell’editoria si trova ad affrontare sfide difficili, non prive di elementi di criticità. Il cambiamento è parte integrante della storia e della
vita del giornale che dirigo, uno dei più antichi periodici italiani, da quasi mezzo secolo affiancato da un’omonima Casa Editrice. Per me è stata una bellissima sorpresa sentire pronunciare, qui a Roma, nella solennità della splendida Sala Zuccari, al Senato, il nome del Vomere che compie ben 125 anni.
Desidero ringraziare il Segretario Generale dell’Uspi Francesco Saverio Vetere e gli organizzatori Sara Cipriani e Roberto Sciarrone. Al Segretario generale dell’USPI Francesco Saverio Vetere va il merito straordinario di saper guardare lontano, selezionando i temi più urgenti degli scenari contemporanei ed individuando le più efficaci sinergie, come quella con la Scuola di Alta formazione e Media Digitali di UnitelmaSapienza diretta dal Prof. Mario Morcellini e la partnership con Davide Burchiellaro di Officine Millennial. L’innovazione tecnologica ci offre nuovi strumenti. A noi giornalisti ed editori spetta il dovere e la capacità di usarli per accrescere e difendere la qualità dell’informazione e della comunicazione senza dimenticare i princìpi deontologici ed etici da sempre alla base della nostra professione”.
FEDERICA SBRANA