I fondi fanno parte dello stanziamento complessivo da 210 milioni di euro del governo nazionale a beneficio di 3.101 comuni delle aree interne in tutto lo Stivale. L’appello di Giuseppe Sciarabba, direttore del Gal Terre Normanne e presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno: “È importante che le amministrazioni agiscano in fretta per attivare le procedure ad evidenza pubblica che consentano alle imprese, ai negozi, alle attività di investire i soldi”.
Nel Trapanese stanziati 672 mila euro di euro per lo sviluppo locale di 6 comuni delle aree interne. Le risorse fanno parte del fondo complessivo da 210 milioni del governo nazionale a beneficio di 3.101 comuni di tutto lo Stivale con l’obiettivo di sostenere le attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori danneggiati dalla crisi causata dal Covid.
“Lo stanziamento parte dai 71.641 mila euro assegnati al comune di Poggioreale per arrivare ai 168.798 mila euro al comune di San Vito Lo Capo – dice Giuseppe Sciarabba, direttore del GAL Gruppo di azione locale e presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – secondo il criterio di ripartizione delle risorse previsto dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 dicembre. Il fondo è triennale, dal 2020 al 2022. Per le annualità successive alla prima, l’erogazione è subordinata al completo utilizzo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità”.
Ecco l’elenco dei comuni del Trapanese con il relativo contributo: Poggioreale (71.641), Salaparuta (76.397), Vita (85.466), Buseto Palizzolo (114.208), Favignana (156.096), San Vito Lo Capo (168.798).
“È importante che le amministrazioni agiscano in fretta per l’attivazione delle procedure a evidenza pubblica per la raccolta e la selezione delle domande – dice Sciarabba – facendo molta attenzione all’articolo 7 del Decreto che prevede la revoca integrale o parziale del contributo nel caso di mancato o parziale utilizzo, verificato attraverso controlli a campione dell’Agenzia per la coesione territoriale entro sei mesi dalla conclusione dell’annualità di riferimento. Sarebbe inoltre auspicabile – conclude Sciarabba – un confronto tra i comuni dello stesso ambito territoriale per consolidare politiche omogenee mirate sulle reali esigenze di sviluppo locale”.
—