Felicia Fici: “Una libreria, un’officina creativa che coinvolge anche adulti, insegnanti, educatori, piccoli editori. Libri, laboratori, giochi, incontri per condividere valori di qualità, innovazione, sostenibilità etica ed ambientale, ricerca, design. Un posto per offrire un supporto alle famiglie. I bambini sono scintille di futuro”. “L’inizio è stato sorprendente ed esprimo la mia gratitudine verso coloro che hanno creduto fin da subito al progetto”
Laureata in Scienze dell’Educazione, Formazione e Arti Visive al Dams di Bologna, educatrice, la giovane marsalese Felicia Fici ha realizzato il suo sogno, un progetto ambizioso nella città di Marsala: “Il Circoletto” Libreria e Officina Creativa per bambine, bambini, adulti, insegnanti, piccoli e grandi editori indipendenti. Un’iniziativa culturale molto interessante e coinvolgente nata per consentire ai bambini di imparare, di leggere, di dare spazio alla loro creatività, di crescere giocando, dialogando con gli adulti. Un’impresa ardua in una città come la nostra di 80 mila abitanti con solo due librerie, in una terra come la Sicilia che, secondo i dati Istat pubblicati sul Sole 24 Ore, legge meno del resto d’Italia (circa 4 milioni di siciliani non hanno aperto nemmeno un libro nel 2021). Dati che devono farci riflettere. Impresa difficile quella di Felicia Fici, in un’epoca come la nostra, dove dominano i social e siamo tutti iperconnessi. Il Circoletto in Via Amendola 54 è un progetto ammirevole che va sostenuto e Il Vomere non farà mancare la sua collaborazione perché la cultura va aiutata ovunque si annidi.
Felicia, parliamo del tuo nuovo progetto “Il Circoletto – Libreria e Officina Creativa” inaugurato a Marsala poche settimane fa, che ha sede in Via Amendola n.54. Di che cosa si tratta?
Il circoletto è un progetto dedicato alle bambine, ai bambini e a chi si prende cura di loro. Libri, giochi e oggetti selezionati con cura. Accogliamo Editori piccoli e piccolissimi con cui condividiamo valori di qualità, innovazione, sostenibilità etica ed ambientale, ricerca e design. Più di tutto vuole essere uno Spazio di incontro, stiamo lavorando ad una fittissima programmazione per ospitare presentazioni di autori e illustratori, incontri con chi i libri li immagina e li realizza, workshop e formazione per bambini, bambine e adulti, insegnanti ed educatori.
Come e perché è nato?
Qualche anno fa per una fortuita coincidenza ho avuto la fortuna di fare la maestra a Partanna e a Trapani. Ho Sentito subito che le mie lauree, i miei studi non bastavano e in breve tempo ho capito che i miei unici strumenti per fare bene, per dare il meglio di me erano il buonsenso (correre a ripetizioni da mia madre, insegnante di matematica, per ricordarmi tutta la matematica felicemente rimossa)l’osservazione e l’ascolto oltre che uno studio costante. Ciò che ho visto attorno a me è stato un mondo di adulti con bambini in difficoltà. Le mamme dopo aver partorito spesso vengono lasciate sole a se stesse, con i mariti che tornano a lavorare, con i bambini da curare, con loro stesse da non smarrire. Così è nato Il circoletto. Ho immaginato un posto che potesse offrire un supporto alle famiglie. Un posto senza pedagogie improvvisate, un luogo dove tutelare e proteggere il delicato processo di costruzione dell’individuo che avviene durante l’infanzia e l’adolescenza.
Com’è articolato?
Giorno per giorno nutriamo curiamo la doppia anima del Circoletto e durante la settimana oltre alla regolare vendita dei libri durante la settimana organizziamo tantissimi laboratori espressivo/creativi per bambini e ragazzi (Pop heart, ad esempio è il nostro laboratorio di pittura, poi abbiamo Gira la moda, laboratori di scienza o di falegnameria.) Tutte occasioni dove protagonisti indiscussi sono i bambini e l’organo d’intelletto per eccellenza le loro mani.
Con una cadenza mensile ci occupiamo di prevenzione pedagogica, formazione, benessere emotivo per le famiglie e gli adulti interessati al mondo dell’infanzia. (in fondo tutti siamo stati bambini e da li bisogna sempre cominciare)
Quando è stato inaugurato?
A me sembra passata una vita, ma abbiamo inaugurato soltanto il 16 ottobre.
Una bella impresa in un’epoca come la nostra in cui internet invade ogni campo! Come rispondono i bambini, le scuole, le famiglie a questo progetto? C’è interesse? E’ troppo presto per fare bilanci, ma i segnali ci sono? Che riscontro ha avuto l’iniziativa?
L’inizio è stato sorprendente e colgo l’occasione per ribadire la mia gratitudine verso coloro che hanno creduto fin da subito al progetto. Esplodo di gioia per la rete che tutti insieme stiamo creando. Solo così potremo andare avanti: uniti e connessi per i bambini che sono scintille di futuro!
Tornando a noi è chiaro che è molto presto per fare bilanci più profondi, il progetto rimane fragile ma prometto impegno ed energia costante per portarlo avanti con l’onesta e la responsabilità di sempre verso i bambini.
Quando hai capito che questa era la tua strada?
Esattamente due anni fa. Dopo un silenzio necessario, dopo un lavoro enorme su me stessa ho deciso di lasciare il mondo della scuola. Ho sempre avuto le idee molto chiare su chi fossi e su quale fosse il mio messaggio da portare nel mondo ma mi è sempre mancato l’ardore per rendere il sogno concreto.Non appena ho sentito il giusto senso di responsabilità verso l’infanzia che sento essere prerogativa indispensabile per fare questo lavoro ho iniziato a costruire con impegno e non senza difficoltà questo concept.
Qual è il libro che ti fa tornare bambina?
Il libro senza figure di B. J. Novak, mi restituisce lo sguardo che avevo da bambina sul mondo degli adulti.
Qual è il libro più richiesto, più letto?
Non saprei dirti. Diciamo che ogni bambino ha un mondo unico. Cerco sempre di entrare in quel mondo prima di proporre dei libri.
Qual è stato il complimento più bello per la tua “Officina Creativa”?
Un luogo in grado di regalare un tempo diverso, lento e di grande supporto per i bambini e per le famiglie.
Quali libri leggono i bambini e quali le bambine? Ti ringrazio per la domanda che che mi permette di affrontare un discorso importante.
Spesso vedo adulti che cercano di guidare le scelte sia dei libri che dei giochi dei propri figli. Cucina, bambole e unicorni per le femmine. Attrezzi, piste e macchinine per i maschi. Il mio pensiero è che i giochi e i libri andrebbero scelti per il loro valore cognitivo e non per l’indicazione di genere, ma senza imposizioni. L’ideale sarebbe osservare mentre giocano per imparare a comprendere come noi adulti possiamo aiutarli a potenziare inclinazioni e talenti.
Età dei clienti lettori?
Dalle interviste fatte durante le ricerche per il mio progetto mi era stato mostrato un panorama davvero disastroso, ma con immensa gioia posso dirti che i bambini amano il mondo degli albi illustrati e che i miei clienti spaziano dai 3 fino ai 12 anni.
Felicia, cos’è la cultura per te oggi?
Questa è una domanda difficile. Questa è una domanda che si trova sulla lavagna del Circoletto a cui provo a dare risposta tutte le volte che ogni incontro con bambini, formatori, genitori arriva alla sua conclusione.
Io credo che oggi la parola cultura trovi il suo significato più profondo nel suo etimo Coltivare.
Oggi, per me, cultura significa coltivare se stessi. Imparare lentamente a rispondere alla domanda più importante di tutti. Chi sono io? Chi sono aldilà delle strutture che ho creato? aldilà di cosa faccio.
Questo è il valore più importante del circoletto. Aiutare i bambini e i ragazzi a costruire una propria resilienza personale. accompagnarli a ricongiungersi con la parte più sacra che abbiamo, quella emotiva e sensibile.
Rosa Rubino