Con migliaia di persone che si sono strette attorno ad un feretro in un commosso abbraccio con lui e la sua famiglia, Marsala ha voluto porgere il suo sentitissimo ultimo saluto a Riccardo Rallo, il giovane deceduto prematuramente a causa di un tragico incidente stradale nella notte tra domenica e lunedì, mentre era alla guida di ritorno dal lavoro.
Perché Riccardo, per chi l’ha conosciuto – e sono in pochi a non averne avuto il piacere e l’onore – era un grande lavoratore. Uno che si dava da fare, da sempre. Quando lavorava, però, era speciale: sorrideva a tutti, sfoggiando con discrezione una gentilezza ed un’affabilità che solo le persone nobili d’animo come lui riescono a dispensare in ogni momento della loro esistenza.
Chi l’ha conosciuto anche al di fuori della sfera professionale può confermarlo: Riccardo era veramente “l’amico di tutti”, come è stato scritto da più parti e dalle migliaia di amici che ha prematuramente lasciato all’esistenza terrena. Chissà che cosa avrà pensato volando verso il cielo, osservando dall’alto la piazza antistante la Chiesa di Santa Maria dell’Itria gremita di una folla attonita che non ha voluto mancare al suo ultimo giorno tra noi.
Forse avrà esclamato: “Picciò, ma viatri vero ricite?!”, ha ipotizzato qualche ora fa sui social uno dei suoi tanti amici che hanno pianto la sua scomparsa. È l’ipotesi più probabile, quella che forse meglio sintetizza la sua persona, un misto di allegria, voglia di vita, sincerità, spontaneità ed umiltà. Nell’animo di Riccardo sembrava che non potessero in nessun modo trovare spazio sentimenti negativi.
Difficilmente una persona che non è un’autorità, una personalità di spicco, riesce ad essere così popolare nel giorno della sua morte. Riccardo invece ci è riuscito esclusivamente grazie al suo speciale modo di essere che più generazioni di marsalesi hanno sinceramente amato.
E allora Riccardo se l’è meritato eccome questo ultimo giorno da star, tra gli applausi della sua città e sulle note di Thriller di Michael Jackson, il cantante che amava tanto che gli amici non gli hanno fatto mancare nel giorno più doloroso.
Forse non immaginava di essere così amato dai suoi concittadini, forse non a tal punto. Adesso – forse – lo sa e ci si augura per i suoi cari possa essere questa una seppure magra consolazione di fronte alla sua perdita, una perdita enorme per l’intera comunità. Che lo ringrazierà per sempre per essere semplicemente stato quello che è stato: una persona unica.
Daniele Pizzo