Uno degli argomenti di coloro che voteranno a favore del taglio di deputati e senatori caldeggiato soprattutto da Di Maio in ossequio alla cosiddetta propaganda anticasta è questo: i deputati una volta eletti si scordano dei loro elettori e non si fanno più vedere. Io sono vissuto negli anni della mia giovinezza e della maturità nel bel mezzo della nascita della Repubblica e della Costituzione.
Costituzione che le sinistre hanno difeso a denti stretti e lottato per la sua applicazione. Ricordo che negli anni ’60 Pietro Ingarao al Cinema Moderno di Trapani sito in via Fardella tenne un convegno proprio in difesa della costituzione.
A quei tempi i deputati erano eletti da elettori organizzati nei partiti e mantenevano strettissimi rapporti con le loro basi elettorali. Basti pensare, a Marsala, alla stretta vicinanza con i suoi elettori e con il suo Partito diffuso e organizzato nelle contrade, quartieri, fabbriche, uffici ecc) dell’On. Pino Pellegrino.
Purtroppo oggi i partiti (compreso il P.D.) sono organismi elitari senza popolo organizzato e senza organismi capillari.
E dire che l’Art. 49 della Costituzione così recita: “Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in Partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Senza partiti i deputati diventano forme vuote. Purtroppo tangentopoli ha distrutto un’epoca. E oggi continua ancora la furia contro i partiti ai quali è stato vietato il finanziamento pubblico che, in Germania esiste.
Si sarebbe invece dovuto imporre ai partiti di rendere pubblici i loro bilanci e i finanziamenti in base a degli statuti pubblici.
Purtroppo i partiti non esistono più. Sono stati sostituiti da liste e listini di candidati che spuntano come funghi in ogni tornata elettorale e così per il 4 – 5 ottobre ben nove liste appoggiano Grillo e 4 Alberto Di Girolamo.
Per la verità l’antipartitismo era già spuntato ai tempi dell’ “Uomo Qualunque” e a Marsala abbiamo avuto la lista della “scarpa” dei calzolai Milazzo e Romeo e poi la lista della “spiga” di Aldo Vito.
A questo punto dico che non si salva (ma si affossa) la democrazia con il semplice taglio dei parlamentari. Si salva invece ripristinando e applicando l’Art. 49 della Costituzione e riorganizzando (anche servendosi dei nuovi mezzi tecnologici) la vita dei partiti e rafforzando i loro legami con il territorio.
Ecco perché io, iscritto al P.D. perché ho avuto fiducia in Zingaretti, voterò NO.
Gaspare Li Causi