Delitto Marisa Leo, non si trovano i cellulari. Oggi l’auotpsia della giovane vittima

Delitto Marisa Leo, non si trovano i cellulari. Oggi l’auotpsia della giovane vittima

Oggi 11 settembre dovrebbe essere effettuata l’autopsia sulla trentanovenne salemitana Marisa Leo uccisa, mercoledì sera, a colpi di arma da fuoco, nelle campagne di Ferla tra Marsala e Mazara del Vallo, dal suo ex compagno Angelo Reina che poi si è suicidato sotto il viadotto Cavaseno lungo l’A/29 all’altezza di Gallitello. La salma di Marisa, brillante direttrice comunicazione delle cantine “Colomba Bianca, ha lasciato l’obitorio del cimitero di Marsala ed è stata trasferita all’ Istituto di medicina legale di Palermo. L’autopsia consente di capire se la giovane vittima, mamma di una bambina di quattro anni, è stata uccisa sul colpo e se poteva essere salvata.

Sono tanti i punti oscuri di questa tragedia che ha sconvolto tutti. Perchè Marisa è andata, quel pomeriggio, in contrada Ferla nel vivaio dove l’attendeva la morte? Cosa contiene quella telefonata trappola? Ecco perchè i cellulari di Marisa ed Angelo sarebbero utili. Cellulari che però non si trovano nella zona dove è stato rinvenuto il corpo di Angelo e nella zona del vivaio dove è stato rivenuto il corpo di Marisa. Zone che sono perlustrate palmo a palmo dagli investigatori. Dove sono finiti?

Intanto sarebbe stato accertato che le armi e le munizioni rinvenute dagli investigatori della Squadra Mobile di Trapani e che erano nella disponibilità di Reina: la carabina calibro 22 con la quale ha ammazzato Marisa colpendola all’addome, e la semiautomatica 7,65, oltre alle munizioni rinvenute nell’auto, una Porsche Cajenne presa a noleggio una settimana fa, non erano state denunciate. Ricordiamo che a carico di Reina c’erano due denunce nel 2020 per stalking e per violazione degli obblighi di assistenza familiare da Marisa, un rinvio a giudizio e che aveva subito un processo , anche se poi la stessa Marisa aveva ritirato la querela il 12 maggio scorso. Pertanto l’ex compagno non avrebbe potuto acquistare legalmente armi e munizioni. Gli investigatori stanno cercando di risalire a chi ha fornito armi e munizioni.

Reina aveva fatto pedinare la ex compagna con un investigatore privato. La sua ossessione per la ex non era cessata. Marisa lo aveva appunto denunciato per minacce, aggressioni in strada, pedinamenti, controlli.

Tutto fa pensare ad una trappola mortale, ad un delitto premeditato.