Sono oltre 10 mila le richieste di assegnazione del Codice identificativo regionale (Cir) per le strutture ricettive siciliane. Un numero così elevato che ha indotto il dipartimento del Turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana a prorogare di altri due mesi il termine di scadenza per ottenerlo: le aziende adesso avranno tempo fino al 31 dicembre 2022 (qui il provvedimento).
Un’operazione che, con le nuove istanze, sta facendo emergere un sommerso di gran lunga superiore alle attese. Ma tante sono anche le strutture ricettive già classificate e presenti sulla piattaforma “Turist@t” che, seppur inadempienti rispetto all’obbligo di comunicazione giornaliera dei dati sul movimento turistico ai fini Istat, hanno inoltrato richiesta di accreditamento.
Questa proroga permetterà, inoltre, di implementare le funzionalità della piattaforma Turist@t rendendola più funzionale alla mole di informazioni e più aderente alle necessità delle strutture ricettive: ad esempio, si darà la possibilità a chi gestisce più appartamenti per affitti brevi di poter accedere con un unico account, mentre al momento ne serviva uno per ogni struttura.
Il Cir, istituito lo scorso luglio, nasce con l’obiettivo di garantire un’offerta turistica trasparente, contrastare forme irregolari di ospitalità e tutelare chi fa turismo in modo onesto e seguendo le regole. Devono farne richiesta tutte le strutture ricettive compresi agriturismo, alberghi diffusi, condhotel, marina resort, alloggi per uso turistico in affitto per brevi periodi (inferiori a 30 giorni) e case vacanza. Il Cir deve essere ben visibile accanto alla denominazione della struttura negli annunci, nelle pubblicità e nelle piattaforme anche se ospitate in serve all’esterno dell’Unione europea.
La proroga garantirà, nel frattempo, la continuità delle attività alle strutture ricettive ancora non regolarizzate che altrimenti sarebbero dovute uscire dalle piattaforme web di prenotazione degli alloggi.
sb/at