Con una nota trasmessa alla Guardia Costiera di Sciacca e Porto Empedocle, al Istituto Idrografico Militare, al ISPRA e alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, il WWF Sicilia Area Mediterranea ha comunicato di aver ricevuto e constatato un fenomeno di apparente bassa marea eccezionale.
A segnalare l’anomalia è stata la “volontaria per natura” Raffaella Osso, che dalla spiaggia di San Giorgio a Sciacca ha telefonato al presidente WWF Giuseppe Mazzotta, il quale all’indomani si è recato sul posto per un sopralluogo con il dottor Domenico Macaluso, direttore scientifico settore mare WWF, il dottor Giuseppe Scorsone, geologo e socio WWF, e Fabio Mazzotta, responsabile WWF di Sciacca.
Giunti sul posto, accompagnati da Raffaella Osso, intervistati diversi residenti, è stato confermato trattarsi di un fenomeno mai visto a loro memoria, che andava oltre i 60 anni.
Inoltre, a poche centinaia di metri dalla battigia, verso ovest, si vedeva affiorare l’isolotto di San Giorgio, la cui esistenza è documentata da una mappa del ‘700, e mai visto in questo e nel secolo scorso.
Per comprendere la vastità del fenomeno, è stata attivata la rete di volontari che ha constatato la presenza di simile anomalia anche nel trapanese, a Mazara del Vallo, a Eraclea Minoa, a Licata, e nel ragusano.
Questo il testo della nota WWF inviata agli Enti sopra nominati:
Segnalazione di fenomeno naturale anomalo lungo la costa meridionale della Sicilia.
Nello spirito di collaborazione che ha sempre caratterizzato i rapporti con gli Enti in indirizzo, si rappresenta quanto segue.
Mercoledì 23 marzo 2022 ci è stata segnalato un inconsueto fenomeno
manifestatosi nel mare di Sciacca, in località San Giorgio, Coordinate
geografiche 37°29’07.0″N 13°10’30.8″E.
Un ampio tratto di scogliera antistante la battigia, è emerso per circa 50
centimetri, mettendo in secca rocce coperte da alghe e soprattutto degli scogli tappezzati da Posidonia oceanica, seccatasi in seguito all’esposizione al sole.
A dire non soltanto della nostra segnalatrice, ma anche di diversi residenti del luogo, il fenomeno era più accentuato il giorno precedente e questa scogliera non era mai emersa in 60 anni di osservazione, pertanto sembra debba essere
escluso che possa trattarsi di un evento legato alle maree, anche perché, da oltre tre giorni questo tratto di fondale non è tornato sott’acqua come avverrebbe con l’alternarsi del flusso e reflusso della marea, ma soprattutto in quanto l’escursione del livello del mar Mediterraneo, lungo le coste sud-occidentali della Sicilia, sarebbe di pochi centimetri e non di decine, come nel caso della presente segnalazione.
A nostro umile parere, sarebbe da escludere anche il fenomeno del cosiddetto
marrobbio, in quanto l’abbassamento del livello del mare è costante e si protrae da diversi giorni.
Inoltre, molti animali marini (ricci di mare, oloturie, granchi anemoni e gamberi), sono sati sopresi da questo fenomeno, rimanendo uccisi dal ritiro del mare oppure rimanendo intrappolati in sacche di acqua destinata ad evaporare: questa moria non avverrebbe durante i flussi di marea.
Un altro singolare effetto di questo abbassamento del livello del mare, è
l’affioramento dell’isolotto di San Giorgio, riportato in alcune carte del seicento e
del ‘700 sommerso in seguito all’innalzamento del livello del mare, tant’è che non risulta mai emerso nel corso del 1900: le riprese con un drone da noi effettuate, mostrano scogli affioranti per decine di centimetri, sui quali stazionano dei gabbiani.
Per escludere che potesse trattarsi di un fenomeno locale, abbiamo chiesto di
verificare l’eventuale manifestazione di un analogo abbassamento del livello del mare, in aree lontane dal mare di Sciacca.
I nostri volontari ci hanno comunicato che questo fenomeno si è registrato anche ad ovest rispetto a Sciacca, cioè a Mazara del Vallo, come anche ad est, nel porto di Licata.
Inoltre, osservando il mare che lambisce il marnoso capo Bianco di Eraclea
Minoa, è stato possibile notare che l’abbassamento del livello delle acque, ha
fatto affiorare ed ha esposto le strutture primasommerse, scavate ab antiquo nella marna, da mettere in relazione con dei canali di alaggio dell’antica città di
Eraclea.
Si resta a Vostra disposizione per ulteriori informazioni, qualora possano essere utili a meglio comprendere la natura di questo fenomeno.
Il Direttore Scientifico
del WWF Sicilia Area Mediterranea
Dott. Domenico Macaluso