Sant’Antonio e i social media per il bene comune

Sant’Antonio e i social media per il bene comune

A Castellammare la festa del Santo è stata occasione per riflettere e firmare sul manifesto per una comunicazione non-ostile

Il manifesto è stato sottoscritto, tra gli altri dal sindaco e da due parroci.

Oggi si celebra la festa di Antonio di Padova che ha fatto della comunicazione un importante strumento di Evangelizzazione per “sciogliere i cuori duri”.

Proprio nella tredicina dedicata al Santo, l’omonima parrocchia di Castellammare del Golfo ha organizzato presso l’aula consiliare un incontro di riflessione sull’uso dei social network che si è concluso con la firma del Manifesto per una comunicazione non ostile  del sindaco della cittadina Nicolò Rizzo e dei parroci don Giuseppe Grignano che ha promosso l’incontro e  don Salvo Morghese della Chiesa Madre.

L’incontro dal tema “I care. Social media e bene comune” è stato tenuto dalla direttrice dell’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali Lilli Genco mentre, al momento della presentazione del Manifesto e della firma, si è collegata in diretta da Trieste anche Tiziana Montalbano del direttivo dell’ Associazione nazionale “Parole Ostili”.  Un impegno condiviso dalle forze ecclesiali e dalla comunità civile a non “chiudersi a riccio in comunità fortezza accogliendo la differenza ed imparando ad ascoltare o a tacere se necessario per dare un colpo d’ala alle conversazioni pubbliche invece di abbassarsi alle reazioni istintive alla ricerca di consenso facile”.

Parole Ostili è una community trasversale di esperti, comunicatori, cittadini nata nel 2017a Trieste per promuovere un uso eticamente ricco dei social media ( tra i presenti Gianni Morandi e l’allora presidente della Camera Laura Boldrini, vittime dell’odio in rete).

Il Manifesto fino ad oggi è stato tradotto in 34 lingue e ha un declinazione per la scuola,  per le aziende,  per lo sport, la politica, la pubblica amministrazione, l’infanzia, l’inclusione, piattaforme specifiche per l’uso didattico ed educativo. Già nel 2017, era nata a Trapani la declinazione locale “Trapani per una comunicazione non ostile” con un gruppo fondatore formato dalla Diocesi, l’Associazione “Trapani per il futuro” e il periodico artistico-culturale “L’Insonne” che in questi anni ha promosso l’educazione al buon uso delle parole e dei social media con incontri di sensibilizzazione aperti al pubblico e nelle scuole.

Anche Castellammare entra nella rete di Parole Ostili con la proposta di ampliare e moltiplicare i momenti di incontro.