La Federazione dei Giovani Socialisti – FGS di Sicilia e il Partito Socialista Italiano urlano tutto il loro sgomento per la notizia relativa alla creazione di quattro siti di stoccaggio di scorie radioattive sul territorio siciliano.
I quattro siti individuati tra le province di Palermo, Trapani e Caltanissetta hanno lasciato di stucco i sindaci dei comuni interessati che non sono stati neppure contattati, consultati o avvisati.
I siti di stoccaggio andrebbero a intaccare anche il parco delle Madonie, con Petralia Sottana – sede dell’amministrazione del Ente – individuata tra le aree e comuni costieri, agricoli e turistici. Il tutto in un territorio gravemente carente di infrastrutture e trasporti che necessita di investimenti per il potenziamento economico e infrastrutturale.
Il PSI si schiera compatto contro il deposito di scorie nucleari sul territorio, col segretario regionale Nino Oddo che afferma: “gli amministratori locali, che già fanno miracoli per tenere in piedi l’economia di questi comuni, non possono essere ulteriormente gravati con questa responsabilità e col rischio che, a causa di questi siti di stoccaggio, i territori ci rimettano il loro e perdano quote di produzione agroalimentare e di turismo”.
Aggiunge il segretario FGS di Palermo, Mattia Carramusa: “non è assolutamente ammissibile che comuni tenuti in piedi miracolosamente e senza investimenti pubblici per quanto riguarda sviluppo economico, infrastrutture, trasporti, energia, sicurezza e telecomunicazioni siano destinatari di 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi, di cui oltre 16.000 ad alta radioattività. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, agisca e tuteli almeno stavolta i siciliani. Non siamo né la polveriera né la discarica d’Italia” La richiesta del Psi è che la Regione faccia valere la difesa del territorio e si opponga a questi siti di stoccaggio. Alla Sicilia non serve lo stoccaggio di scorie tossiche e radioattive sul territorio, ma il finanziamento di un nuovo piano economico ed infrastrutturale. Un piano che potenzi i collegamenti e realizzi finalmente un moderno trasporto ferroviario, che rifaccia strade e ponti di collegamento tra i comuni. Serve un volano per l’economia sostenibile a livello ambientale e sociale e per l’occupazione giovanile, ancora oggi terribilmente indietro rispetto al resto del mezzogiorno d’Italia. Serve un riammodernamento edilizio in una regione in cui gli edifici sono spesso fatiscenti e comunque risalenti alla metà del secolo scorso. Questo è quello di cui ha bisogno la Sicilia, non certo di essere un sito di stoccaggio di rifiuti nucleari”.