“Il governo stabilizzi tutti i precari del Cnr”. È questa la richiesta avanzata dai Precari Uniti del Cnr insieme alle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Fir CISL e Uil scuola rua alla ministra dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, lo scorso 22 novembre a Palermo, durante la conferenza regionale su “Istruzione, università e formazione professionale in Sicilia”. “I 3,3 milioni di euro che i vertici dell’Ente hanno recentemente dichiarato di voler usare per le stabilizzazioni – spiegano – sono sufficienti ad assumere appena 50/60 unità di personale a fronte di 400 aventi diritto. L’Ente, tuttavia, ha risorse economiche necessarie per concludere il processo di stabilizzazione. Infatti alCnr sono stati destinati con la legge di bilancio 2020, oltre ai 3,3 milioni di euro vincolati alle stabilizzazioni, altri 6,3 milioni di euro provenienti dalla stessa legge di bilancio e 22,8 milioni dal Decreto “Rilancia Italia”, sempre destinati all’assunzione del personale”.“Le graduatorie Dlgs. 75/2017 – aggiungono – scadranno nei primi giorni del mese di dicembre, condannando i lavoratori precari ad abbandonare per sempre il mondo della ricerca italiana perché hanno già superato il limite dei 6 anni previsti dalla legge Gelmini”. “Desta preoccupazione – concludono i lavoratori e i sindacati – la mancanza di una reale risposta che consenta di delineare le intenzioni del Ministero in relazione alla problematica sollevata. Per questo motivo le sigle sindacali insieme al movimento dei Precari Uniti rimarranno in prima linea per manifestare il proprio dissenso finché l’ultimo dei precari non verrà stabilizzato”.
21 Novembre 2024