Proseguono senza interruzioni le attività di bonifica e demolizione dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte” .
Terminata l’operazione di sgombero dell’insediamento abusivo presso l’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”, al confine tra i territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara, effettuata con successo lo scorso 24 maggio, sono ancora in corso le attività di ripristino dell’area al fine di eliminare l’accampamento realizzato nel corso degli anni nei quali si sono radicati i lavoratori immigrati.
Notevole è stato l’impegno delle Forze dell’ordine, coordinate dalla Questura di Trapani che ha a tal fine richiesto numerose unità di rinforzo per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica nel corso dell’operazione di sgombero che si è conclusa positivamente e senza riflessi significativi.
L’Ufficio immigrazione della Questura, presente in forze, ha proceduto ai controlli di polizia al fine di verificare la regolarità o meno degli immigrati presenti a permanere sul territorio nazionale. Le procedure di identificazione e di foto-segnalamento svolte presso il Commissariato di Castelvetrano sono state effettuate a cura del personale dell’Ufficio immigrazione e della polizia scientifica. I servizi sono stati coordinati dalla Polizia di Stato coadiuvata da ufficiali e personale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno collaborato anche per i servizi di vigilanza notturna sia al sito di Castelvetrano che di Campobello di Mazara. L’Arma, fra l’altro, sta effettuando una puntuale ricognizione del materiale rinvenuto nel cementificio di sospetta provenienza sul quale sono in corso accertamenti per individuare, sulla base delle denunce, i legittimi proprietari (biciclette, ciclomotori, ecc.).
Gli occupanti dopo l’identificazione, grazie anche alla disponibilità del Sindaco di Campobello di Mazara, limitatamente ai soggetti in posizione regolare sul territorio, sono stati condotti presso l’insediamento sito nell’area dell’ex oleificio “Fontane d’Oro”, al fine di assicurare loro una temporanea accoglienza nei giorni immediatamente successivi allo sgombero.
Anche il Comitato C.R.I. di Castelvetrano ha fornito beni di prima necessità e continuerà ad assicurare assistenza sanitaria alle persone attualmente ospitate temporaneamente presso il centro di “Fontane d’Oro”.
Per impedire ulteriori tentativi di occupazioni abusive da parte di soggetti non regolari è stato disposto un dispositivo di vigilanza fissa delle Forze dell’ordine nei pressi dell’ex cementificio, presso il quale proseguono tuttora le attività di demolizione e smaltimento dei rifiuti ivi accumulati, nonché un’ulteriore vigilanza con frequenti passaggi e prolungate soste presso “Fontane d’Oro”, dove questa Prefettura assicura la fornitura agli ospiti di pasti quotidiani, anche al fine di impedire l’allestimento di cucine abusive con l’accensione di fuochi pericolosi e problematiche di carattere igienico-sanitario.
Nell’ambito dell’attività di coordinamento posta in essere da questa Prefettura che, in collaborazione con il Sindaco di Campobello di Mazara e le Forze dell’Ordine, monitora costantemente la situazione, prosegue anche l’attività di verifica e di consulenza dell’ Ufficio provinciale del Lavoro e dell’EBAT che hanno già fatto accesso con propri rappresentanti all’interno del centro di “Fontane d’Oro” al fine di contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e del caporalato.
Secondo quanto già stabilito in esito alle riunioni dell’apposito tavolo istituito presso questa Prefettura, la permanenza presso il centro di “Fontane d’Oro”, appositamente riaperto per tale straordinaria esigenza, sarà comunque temporanea, fintanto che i predetti lavoratori regolari non troveranno idonea soluzione alloggiativa.
Frattanto proseguono i lavori relativi agli insediamenti, già finanziati con fondi del POC Legalità e del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, destinati ad accogliere stabilmente i lavoratori che si recano nei territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara in occasione della prossima campagna olivicola.