Constatiamo con rammarico che dopo oltre un mese dalla pubblicazione, nessuno fra ordini professionali, enti pubblici competenti, associazioni varie, pubblica amministrazione ha saputo o voluto rassicurare i marsalesi dissipando o almeno chiarendo i dubbi sollevati dal nostro giornale in ordine alla conformità normativa della pista ciclopedonale ed ai disagi riconducibili alla carenza o insufficienza della relazione di fattibilità tecnica ed economica e del Piano Urbano del Traffico.
Pertanto riproponiamo le dieci domande sulla conformità dell’opera alle normative di settore (D. M. 557/99 – Codice della Strada), alla sicurezza della viabilità fra i diversi soggetti che impegnano la carreggiata e la pista stessa, alla funzionalità rispetto al traffico, alle attività commerciali, al turismo, alla fruizione dei pontili e della balneazione, alle attività sportive acquatiche, confidando che esse finalmente possano trovare compiute risposte in sede di collaudo.
E’ proprio di questi giorni la notizia riportata da diversi organi di stampa nazionale sulle violazioni normative delle piste ciclabili urbane realizzate nel Comune di Milano, che hanno consigliato la Pubblica Amministrazione ad intervenire in alcuni tratti sospendendo la fruizione: le irregolarità riscontrate ripetono alcuni degli aspetti normativi rilevate nella pista ciclopedonale dello Stagnone.
Data l’ormai incombente stagione estiva, è urgente ed indifferibile procedere al collaudo dell’opera, i cui lavori sembrano ultimati, così da poter consentire una definitiva chiarezza sulle modalità, limiti, regole di fruizione della pista ovvero sulle motivazioni che potrebbero non consentirne l’utilizzabilità totale o parziale.
1) quando è stata progettata la pista ciclopedonale dello Stagnone, il Comune di Marsala aveva già adottato o no il Piano del Traffico comprensivo del Piano della rete degli itinerari ciclabili, conformemente a quanto disposto obbligatoriamente dall’art. 3 del D. M. 557/1999?
2) il progetto della pista ciclopedonale dello Stagnone era corredato o no dalle relazioni delle analisi di fattibilità tecnico–economica secondo criteri e standars dettati dalla normativa, in ottemperanza a quanto disposto obbligatoriamente dall’art. 5 del D. M. 557/1999?
3) la pista ciclopedonale, così come appare nella concreta realizzazione dell’opera, è coerente o no con le finalità ed i criteri cui deve essere conforme un itinerario ciclabile, secondo le disposizioni dell’art. 2 del D. M. 557/1999?
4) è vero o no che la pista ciclopedonale dello Stagnone, per le sue caratteristiche generali rientra nella tipologia di pista ciclabile su corsia riservata ricavata dalla carreggiata stradale, senza una separazione fisica invalicabile, secondo la classificazione prevista dall’art. 4 del D. M. 557/1999?
5) è vero o no che le previsioni del capo 5° dell’art. 4 del D. M. 557/1999 non consentono che la pista ciclopedonale dello Stagnone possa essere fruita con l’uso promiscuo di ciclisti e pedoni (i percorsi promiscui pedonali e ciclabili possono essere realizzati su parti della strada esterne alla carreggiata, rialzate o altrimenti delimitate e protette, la larghezza deve essere incrementata rispetto ai minimi fissati dall’art. 7, non deve insistere in insediamenti ad alta intensità abitativa)?
6) la pista ciclopedonale dello Stagnone, realizzata con doppio senso di marcia é conforme o no alle prescrizioni dell’art. 6 del D. M. 557/1999 nella parte in cui prevede che la pista su corsia riservata ricavata dalla carreggiata stradale deve avere un unico senso di marcia, concorde e contiguo a quello della contigua corsia destinata ai veicoli a motore ed ubicata di norma sulla parte destra rispetto a quest’ultima corsia, qualora l’elemento di separazione sia costituito da striscia di delimitazione longitudinale o delimitatori di corsia?
7) è vero o no che la pista ciclopedonale dello Stagnone, così come finora realizzata, non risponde a tutte le prescrizioni dettate dall’art. 4 del D. M. 557/1999, con particolare riguardo, ma non solo, alla sicurezza (impianti semaforici) degli attraversamenti pedonali in corrispondenza dei pontili (per i quali è proprio di questi giorni la notizia del finanziamento per il loro ripristino), alle segnalazioni di ogni restringimento della pista, all’illuminazione speciale per la visualizzazione notturna, alle attrezzature di corredo, alle zone di parcheggio?
8) è vero o no che la pista ciclopedonale dello Stagnone per lunghi tratti è al di sotto delle misure minime di sicurezza previste dall’art. 7 del D. M. 557/1999, non solo per le piste ad uso promiscuo ma anche per quelle previste solamente ciclabili?
9) è vero o no che la pista ciclopedonale dello Stagnone presenta criticità rispetto alle prescrizioni dell’art. 8 del D. M. 557/1999 (distanze di arresto, lunghezza di visuale libera rispetto alle curve, coefficienti di aderenza longitudinale rispetto al tipo di pavimentazione adottata, pendenze per il drenaggio delle acque, raggi di curvatura orizzontale, strettoie. raggio minimo delle curve)?
10) quali sono le iniziative che l’Amministrazione Comunale intende adottare (e che augurabilmente siano già in cantiere dato il veloce approssimarsi della stagione estiva) per porre rimedio agli effetti negativi sull’attuale assetto viario del mantenimento della pista ciclopedonale così come oggi appare conformata, e che solo a titolo di esempio possono riferirsi:
a) alla congestione del traffico dei veicoli a motore che sarà provocata sullo stesso Lungomare Stagnone e di riflesso sulla SP 21,
b) all’affluenza dei bagnanti che vorranno raggiungere i pontili e non troveranno gli attraversamenti in sicurezza della pista ciclopedonale,
c) alle attività degli esercizi commerciali posizionati dal lato mare (uno per tutti il complesso turistico–paesaggistico e l’imbarcadero di Mamma Caura e le relative aree di parcheggio), e per accedere ai quali autovetture e pullman dovranno attraversare la pista ciclopedonale,
d) alla congestione che inevitabilmente sarà provocata dalla confluenza del traffico di pullman ed autovetture provenienti dalla SP 21, attraverso la via Giacalone e diretti verso l’imbarcadero storico di Mothia ed il traffico proveniente dal Lungomare,
e) alle attività delle scuole di Kite, tutte allocate sul lato interno della carreggiata stradale, che provocherà (speriamo) un’intensa presenza di sportivi con in braccio gli attrezzi (Kite, canoe ecc.) intenti ad attraversare avventurosamente la pista ciclopedonale per accedere al mare (e non soltanto in corrispondenza dei pontili). E tutto ciò reso ancora più complicato dall’assenza di zone di parcheggio.