Quello avvenuto nelle campagne di Paceco (TP) è un fatto sul quale siamo chiamati tutti a riflettere. La gioia per il lieto fine relativo, con il piccolo Francesco Alberto che sta bene, non può non farci soffermare sulla necessità di creare quel collante fra scuola e società adulta, in modo da fornire alle giovani coscienze gli strumenti necessari per non sentirsi soli davanti a situazioni nelle quali, purtroppo, si può anche non arrivare pronti.
Lungi da me il voler esprimere un giudizio sugli autori del gesto, da padre provo certamente sgomento, è sugli aiuti alle famiglie e ai giovani che si trovano in difficoltà per una gravidanza non voluta o non compresa, che voglio intervenire oggi.
Durante la campagna elettorale per le Regionali ho preso un impegno che ribadisco ancora più convintamente, alla luce di quanto avvenuto nella periferia di Paceco: è arrivato il momento di avviare seriamente, nella nostra regione, un percorso di civiltà che miri certamente alla tutela della salute della donna ed al contemporaneo potenziamento dei centri di ascolto, per consentire una scelta consapevole: quella dell’interruzione volontaria della gravidanza.
Il tema è ostico, me ne rendo conto, ma non si può continuare a nascondere la testa dentro un buco. Per questo mi impegno a portare in Assemblea Regionale un disegno di legge che miri alla indizione di concorsi in sanità per l’assunzione di medici non obiettori di coscienza.
Un provvedimento legislativo, quello sul quale mi adopererò, che consentirà alla Regione di autorizzare un concorso con dei requisiti precisi.
Bandi specifici, utili a rimpinguare anche i nostri ospedali siciliani, autorizzati di concerto con i Ministeri e che non metteranno in discussione l’articolo 9 della legge, e cioè il diritto all’obiezione. Un provvedimento legislativo, insomma, con il quale definire i requisiti del personale che serve in uno specifico servizio di quel dipartimento ospedaliero.
Il diritto alla salute non è uno slogan. Sarò lieto di approfondire con ognuno di voi, nello specifico dei dati tecnici, l’impegno che avevo preso e che sto ribadendo, convintamente, oggi.
Un provvedimento legislativo che riequilibri l’applicazione della legge 194, oggi depotenziata dal ricorso all’obiezione. E’ questo, in sintesi, l’impegno che porterò avanti sin da subito dopo il mio insediamento all’ARS. Il concorso riservato a soli medici non obiettori è una misura non solo necessaria, ma ormai indispensabile. Concorsi riservati sono possibili e sono già stati indetti nella Regione Lazio con l’assunzione di medici non obiettori. Il modello virtuoso del concorso “no-obiettori” indetto dall’ospedale San Camillo è approdato in Parlamento con una mozione della senatrice Laura Puppato, che ne ha chiesto l’applicazione in tutte le regioni italiane.
Concorsi finalizzati unicamente al servizio di interruzione volontaria di gravidanza, in modo tale che i vincitori vengano assegnati al settore del Day Hospital e Day Surgery per l’applicazione della legge 194.
Un dato allarmante: nella sola provincia di Trapani ad assicurare un diritto previsto dalla legge 194 sono rimasti un paio di medici e quasi non ci sono anestesisti non obiettori, con la conseguenza che è difficile garantire quelle cittadine che non vogliono ricorrere al servizio privato. Bisogna invece assicurare la certezza che, nei reparti di ginecologia, vi sia personale non obiettore. La mia proposta punta ad un modello sociosanitario all’avanguardia che passi dal rafforzamento dei servizi di ascolto e prevenzione sul territorio e, nello stesso tempo, garantisca la libertà di scelta e la salute della donna, della coppia e del bambino, applicando in modo corretto la legge 194.
Onorevole Dario Safina – Partito Democratico