Picco di contagi da Covid nel trapanese . Un’escalation preoccupante che va avanti da settimane. Siamo nuovamente in piena pandemia. I numeri dell’Asp parlano chiaro: Marsala e Trapani sfiorano i 1600. Il totale dei ricoverati in terapia intensiva e semintensiva è di 113 unità. Dall’inizio della pandemia il totale dei decessi è di 462 persone.
Amici, parenti contagiati, quarantenati, ricoverati di fronte a questa nuova ondata. Se è vero che siamo sulla buona strada perché vaccinati e quindi più protetti, ( il vaccino rimane l’unica arma per evitare ulteriori dolorosi lutti e gravi danni sociali) ecco che l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala è nuovamente in tilt.
Una situazione davvero molto grave e insostenibile quella del nosocomio marsalese che ,da giorni, non riceve più pazienti non Covid fatta eccezione per quelli da “codice rosso” , cioè per casi di emergenza /urgenza non covid indifferibili. Intanto il Pronto Soccorso è letteralmente paralizzato. In pratica sono stati smantellati interi reparti per fare posto ai pazienti Covid.
E così i pazienti vengono dirottati in altri ospedali. C’è il rischio che torni ad essere nuovamente ospedale Covid con grande disagio per tutti gli utenti marsalesi e non. Non si muore di solo covid, si muore di infarti, di cancro di altre gravi patologie.
Gli unici reparti aperti: quello di cardiologia( i cui pochi medici devono fronteggiare i malati di covid) , urologia e dialisi. Sta diventando critica la situazione anche all’ospedale di Mazara del Vallo.
Scene e situazioni già vissute e che non si sarebbero più dovuto ripetute se, in questi due anni di pandemia, si fosse realizzato quel benedetto padiglione per le malattie infettive così tanto annunciato. E’ ovvio che in periodi di pandemia bisogna necessariamente attenzionare gli ospedali potenziandoli e dotandoli di personale adeguato.
Che dire poi delle avvilenti lunghissime file all’autoparco di Marsala per i tamponi. File chilometriche di auto, in giornate di gelo, per i positivi che devono necessariamente sottoporsi a tampone . Un caos indescrivibile, malessere e malumori tra le persone soggette a questo stress: a mettersi in fila per oltre tre ore! Sarebbe stato opportuno individuare più ambulatori e assumere più personale sanitario per i tamponi. In fondo poi a pagare le spese sono i cittadini che non meritano tutto questo.
Auspichiamo che i lavori del padiglione procedano più velocemente e, contemporaneamente, di disporre di più medici, più personale sanitario per evitare queste incresciose situazioni.
In queste ore dovrebbe riunirsi i vertici dell’Asp per trovare una soluzione a questa emergenza.