Oggi alle 14,45 i funerali in Chiesa Madre dell’architetto Michele Crimi. Un triste giorno per la città di Marsala

Oggi alle 14,45 i funerali in Chiesa Madre dell’architetto Michele Crimi. Un triste giorno  per la città di Marsala
Michele Crimi nella redazione del Vomere.
La foto è scattata dall’amico Giacomo Manzo

Ieri mattina alle ore 8 nella Clinica Maddalena a Palermo si è fermato il cuore
dell’architetto Michele Crimi. Ci ha lasciati dopo avere lottato con tutte
le sue forze una malattia inesorabile che inganna tra alti e bassi. Non ce l’ha fatta nonostante le cure dei medici, le amorevoli attenzioni della moglie Flavia e dei figli Enrica e Giulio che lo hanno seguito in questo lungo e doloroso calvario. “ Per salvare mio padre- dice commosso il figlio-
ho donato anche il mio midollo il 20 dicembre, poi le complicanze e la fine”.

Michele Crimi e la figlia Enrica

Marsala è
triste questo 1 febbraio com’è triste questo cielo grigio.
Michele Crimi, 66 anni, affermato professionista marsalese , docente , era un idealista, un uomo che amava
profondamente la vita, la famiglia a cui era legatissimo. Si faceva voler bene da tutti per la sua spontaneità, la sua schiettezza, la sua simpatia, il suo sorriso, la sua allegria. Aveva un sogno: fare
rinascere Marsala e così ha fondato con Giacomo Manzo ed altri amici la lista civica
“LiLibeum Feliccità” e si è candidato a sindaco della Citta di Marsala. Era il 2007. Quanti
incontri nella sede del Vomere, quanti sogni, quanti discorsi, quanto entusiasmo
sapeva trasmettere. E’ dell’amico Giacomo Manzo la foto che lo ritrae in redazione dal noi al Vomere.

Michele Crimi è ‘ stato esperto nell’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Carini, è stato roctariano, presidente del Rotary Club Marsala, ha rivestito diversi incarichi distrettuali
con diversi Governatori. Brillante, solare, era un fiume in piena, aveva mille idee,
mille progetti.
Legato alle tradizioni della nostra città, era affezionato alla Confraternita di Sant’
Anna, ha partecipato alle processioni del Giovedì Santo, ora come regista, ora come
protagonista.
Aveva intuito che bisognava rivitalizzare il centro storico della nostra città che stava
cadendo a pezzi e, così, 30 anni fa, ristrutturò, da bravo architetto, un piccolo
vecchio locale, in una piccola traversa di Via XIX luglio, e lo trasformò in un gioiellino “Bacco’s”per gustare i nostri vini, le nostre prelibatezze in compagnia della buona musica dal vivo. In pratica aveva anticipato quelle che ora chiamiamo enoteche., Ricordo la sua felicità il giorno dell’ inaugurazione: cantò e suonò con la sua inseparabile chitarra.Lo
ricordo in altri mille momenti il suo sigaro che spesso teneva
spento fra le labbra a fargli compagnia. La musica era vita per lui. Suonò fino alla fine
dei suoi giorni anche nel reparto dove era ricoverato per trasmettere
un’emozione, per gridare a se stesso e agli altri pazienti la voglia di vivere.
Nonostante tutto. Tra i sorrisi e la commozione dei medici.

Sono tanti i ricordi che mi legano a Michele e a Flavia, mia carissima compagna di
classe alle elementari Plesso Garibaldi , poi compagna di istituto alla

Prima Scuola media “V. Pipitone”( in sezioni diverse )e colleghe all’Università di
Biologia a Palermo. Insieme abbiamo vissuto e condiviso i momenti più belli della nostra esistenza:
le soddisfazioni del nostro lavoro, i matrimoni, la nascita dei figli, i momenti difficili. Sono ricordi che restano in fondo al cuore perché legati
alla nostra fanciullezza, alla nostra giovinezza.
Ero una ragazzina quando ho conosciuto Michele che mi è stato presentato proprio da
Flavia alle medie. Tutti i giorni, all’uscita di scuola, questo ragazzo alto, biondo, occhi
chiari, sorriso disarmante aspettava Flavia,
una ragazzina bionda ,occhi chiari, carnagione chiara, il suo unico grande amore della sua vita. E insieme mano nella mano si allontanavano, sorridenti, felici, innamorati. Guardavo con stupore questa coppia così giovane e già così affiatata.
Erano belli assai. Da allora sempre insieme nel mare in tempesta e sotto un cielo
stellato. Sempre complici. Una splendida unione, una splendida famiglia.

La figlia Enrica scrive, postando sul suo profilo facebook una foto del padre mentre la stringe forte a sé, :
“L’arte e l’amore si uniscono in un abbraccio eterno… Ed io ci sono stata dentro
quest’abbraccio e mi tengo stretta questa eredità d’amore. Buon viaggio papà!”
Oggi i funerali in Chiesa Madre alle 14,45

Rosa Rubino