“Natale, Festa in cui accogliamo invito Dio a ritrovarlo in quel bambino”. Il primo messaggio natalizio del Vescovo Angelo Giurdanella ai fedeli. Domani sera la Veglia di Natale in Cattedrale, domenica il Pontificale

“Natale, Festa in cui accogliamo invito Dio a ritrovarlo in quel bambino”. Il primo messaggio natalizio del Vescovo Angelo Giurdanella ai fedeli. Domani sera la Veglia di Natale in Cattedrale, domenica il Pontificale


Per il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella quello che si celebrerà domani sera e domenica sarà il primo Natale in mezzo al popolo di Dio della Chiesa mazarese. A poco più di due mesi dall’ingresso in Diocesi, il Vescovo presiederà la Veglia del Santo Natale domani alle 23,30 in Cattedrale e domenica alle ore 11 presiederà il Pontificale. Proprio in questi giorni è stato diffuso nelle parrocchie della Diocesi il messaggio di Natale del Vescovo che tra stasera e domani sarà in distribuzione gratuita ai fedeli. «Questo Natale si colloca in un percorso che la nostra Chiesa, insieme alle Chiese d’Italia e del mondo, ha avviato da qualche tempo: un processo, fortemente voluto da papa Francesco, di conversione alla sinodalità, alla capacità cioè di camminare insieme nell’ascolto reciproco e nel discernimento», scrive monsignor Giurdanella. Da qui, facendo riferimento ai Cantieri di Betania avviati nel cammino sinodale, il Vescovo ribadisce nel Messaggio: «Vorrei ripensare i nostri “cantieri di Betania” alla luce del Natale, vorrei chiedervi di aprire il nostro cuore al dinamismo dell’amore che contempleremo nella liturgia del tempo di Natale, per continuare il nostro cammino sinodale con rinnovata convinzione e partecipazione, sentendoci riuniti in “maniera speciale” dallo Spirito Santo, come invoca l’antica preghiera dell’Adsumus, chiedendogli che ci “mostri Lui cosa fare e dove incamminarci”». Monsignor Giurdanella individua tre percorsi: Come Maria che “medita” e Giuseppe che “prende con sé”, In cammino insieme ai pastori, “testimoni dell’essenziale”, Come i magi, ascoltiamo la voce che ci invita a «passare dall’altra parte». Ecco perché, secondo il Vescovo, «è necessario, in questa seconda fase del cammino sinodale, continuare ad ascoltare in modo preciso (con metodi che puntino all’essenziale, ma anche visitando i parroci le famiglie, le comunità i propri ammalati e poveri) e poi discernere (penso alla lettura del territorio, dei bisogni e delle risorse, importantissima per la pastorale e primo passo dell’azione pedagogica della Caritas)». È tempo di porre maggiore attenzione alla qualità delle relazioni comunitarie. Per monsignor Giurdanella «abbiamo bisogno di curare l’ascolto della Parola, in quella forma della lettura orante, attenta al testo e rapportata alla vita, che è la “lectio divina”. Per poter incontrare il Signore per come si rivela a noi e così potremo anche noi, come Maria, anzitutto donare Gesù e il suo Vangelo. Questo esercizio costante permetterà più saggezza nelle nostre conversazioni, nelle nostre riunioni pastorali, nel cercare di capire come vivere la missione in un tempo profondamente cambiato». Natale, come dice il Vescovo, non è la festa dei buoni sentimenti, «è la festa in cui accogliamo l’invito di Dio a ritrovarlo in quel Bambino avvolto da tanto affetto ma perseguitato dai potenti: diventa allora anche un momento di consapevolezza sulle strade di Dio che sono alternative alle logiche del Palazzo», conclude monsignor Giurdanella.