«Domattina consegno le dimissioni dal Senato. Rimango in Sicilia e in quest’Aula», ha detto Gianfranco Miccichè l’ ex presidente dell’Ars intervenendo all’Aula anche se Renato Schifani governatore della Regione Siciliana non era presente. Dunque acque agitate in Sicilia all’interno di Forza Italia. Clima sempre più incandescente tra Gianfranco Miccichè, leader di FI nell’isola e il Presidente Renato Schifani. «Uno dei motivi che mi ha convinto a rimanere è che sento il bisogno, oltre al dovere, di difendermi», ha puntualizzato . Dopo la scelta di Tommaso Calderone di optare per la Camera, il gruppo parlamentare di Miccichè è sceso da quattro a tre componenti (9 i deputati dell’altro gruppo azzurro che fa capo a Schifani); adesso serve una deroga della Presidenza dell’Assemblea per potere mantenere il gruppo.
«Nella precedente legislatura la deroga è stata data in tre occasioni: a FdI, alla Lega e a Sicilia Futura. Nei sette anni che ho fatto da presidente all’Ars sono state concesse sette deroghe in sette anni: 5 a partiti di maggioranza e 2 a gruppi di opposizioni. La scelta non può dipendere dal fatto che un gruppo è antipatico al presidente della Regione siciliana».
Al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha detto: «L’Ars è libera o è condizionata dalla discrezionalità per la cattiveria del presidente della Regione?». Galvagno da parte sua ha assicurato che sarà il Consiglio di presidenza dell’Ars, composto da dieci membri, a votare sulla concessione o meno della deroga.