La Polizia di Stato di Marsala, lo scorso 18 aprile, ha tratto in arresto R. F., classe ‘78, marsalese, in quanto ritenuta responsabile del reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Nella tarda serata di sabato 17 aprile u.s., gli equipaggi del Commissariato di P.S. di Marsala, impegnati in mirati servizi di controllo del territorio, finalizzati anche al rispetto delle prescrizioni contenute nell’ordinanza del Presidente della Regione Sicilia – che ha istituito la “zona rossa” nel comune lilibetano – intervenivano presso un condominio di Via Mazara, poiché era stata segnalata, da alcune famiglie ivi residenti, lo svolgimento di una festa privata, con musica ad alto volume e diversi partecipanti.
Gli agenti, intervenuti sul posto, constatavano la veridicità della segnalazione e, dopo avere individuato l’abitazione e contattato la proprietaria, accertavano, contrariamente a quanto riferito da quest’ultima, che all’interno vi erano altre quattro persone, tutte in evidente stato di ebbrezza.
In particolare, la proprietaria di casa, G.C. ed una degli ospiti, R.F. – soggetti già noti agli operatori di Polizia – all’invito degli agenti a declinare le proprie generalità, si rifiutavano, manifestando un atteggiamento ostile nei confronti degli stessi i quali, frattanto erano intenti a sanzionare gli altri presenti per le violazioni delle normative anti-COVID.
Infatti, le due donne andavano in escandescenza, opponendo resistenza all’azione dei poliziotti, per impedire loro il compimento degli atti di loro competenza.
In particolare, R.F. infrangeva una bottiglia di vetro vuota e, tenendo tra le mani due grossi cocci, li brandiva verso gli agenti, gridando inveendo contro di loro frasi dal contenuto irriguardoso e minaccioso.
Gli agenti, con equilibrio e cautela – ma non senza difficoltà – riuscivano a rendere inoffensiva la donna ed a condurla, unitamente alla proprietaria dell’abitazione, presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Marsala.
Stante la flagranza dei reati di resistenza, minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali, R.F. veniva dichiarata in stato di arresto, mentre G.C., denunciata in stato di libertà, in quanto ritenuta responsabile del solo reato di minacce a pubblico ufficiale.
I poliziotti, a seguito dell’intervento, riportavano contusioni.
Dopo le formalità di rito, l’arrestata, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, veniva condotta presso la propria abitazione ed ivi posta in regime degli arresti domiciliari. Durante l’udienza di convalida tenutasi l’indomani dell’occorso, il giudice convalidava l’arresto disponendo l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g..