Marsala, è morto Egidio Alagna eletto due volte alla Camera dei Deputati e Sindaco di Marsala. Tantissimi i messaggi di cordoglio

Marsala, è morto Egidio Alagna eletto due volte alla Camera dei Deputati e Sindaco di Marsala. Tantissimi i messaggi di cordoglio

Lutto nel mondo della politica marsalese e siciliana. Ieri ci ha lasciati l’onorevole Egidio Alagna. Aveva 86 anni. Era ricoverato all’ospedale di Palermo. La sua lunga e prestigiosa carriera politica è iniziata quando aveva appena 19 anni e militava nel partito Socialista Italiano. Era nato a Marsala, figlio dell’ex sindaco lilibetano Edoardo Alagna. Stimatissimo avvocato penalista, è stato eletto due volte alla Camera dei Deputati e due volte sindaco di Marsala. Lasciata la politica è stato nominato Consigliere della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti e quindi eletto componente del Consiglio di Presidenza per due mandati. Tantissimi i messaggi di cordoglio anche sul web da parte di associazioni, enti e personaggi politici. La città di Marsala abbraccia la moglie Maria e i figli Monica ed Edoardo.

I Direttori del Vomere Alfredo Rubino con Gabriella Ombra, Rosa Rubino con Salvatore Lombardo si stringono ai familiari in questo giorno di grande dolore.

Su Wikipedia tutte le tappe più importanti della sua brillante carriera.

Nato a Marsala, figlio dell’ex sindaco lilibetano Edoardo Alagna, si laurea in Giurisprudenza ed inizia a esercitare dal 1963 la professione di avvocato penalista, fino ad essere patrocinante in Cassazione.

Da giovanissimo inizia a militare nel Partito Socialista Italiano, a diciannove anni diventa segretario provinciale della Federazione giovanile trapanese. Sin dal 1965 è componente del comitato provinciale di Trapani e regionale siciliano del partito, e nel 1970 viene eletto segretario della federazione provinciale di Trapani. In quota al partito nel 1968 viene nominato membro del consiglio di amministrazione dell’Ente Siciliano di Promozione Industriale (E.S.P.I.).

A partire dal 1970 viene eletto Consigliere Comunale di Marsala, entra a far parte della segreteria regionale del PSI e nel 1980 viene eletto sindaco della città siciliana.[2].

Candidato alle elezioni politiche, è eletto Deputato il 26 giugno 1983 nella Circoscrizione di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta con 48.947 voti, e rieletto il 15 giugno 1987 con 58.910 voti di preferenza. Nella IX Legislatura fa parte della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, e dal febbraio 1984 è Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti e sugli Istituti di Previdenza. Nella X Legislatura ricopre il ruolo di Vice Presidente della Commissione Giustizia[3]. E’ rimasto a Montecitorio fino al 1992. Della sua esperienza in commissione giustizia racconta in un libro, Una stagione politica: in Parlamento al servizio della Giustizia nella lotta alla mafia 1983-1992, pubblicato nel 2004[4].

Lasciata la politica, nell’ottobre 1994 fu nominato Consigliere della sezione giurisdizionale della Corte dei conti[5] e quindi eletto componente del Consiglio di Presidenza per due mandati (1998-2001 e 2005-2009). Lascia la magistratura contabile per limiti d’età nel 2011.

Pubblicazioni

  • Una stagione politica: in Parlamento al servizio della Giustizia nella lotta alla mafia 1983-1992, Roma,

istrazione dell’Ente Siciliano di Promozione Industriale (E.S.P.I.).

A partire dal 1970 viene eletto Consigliere Comunale di Marsala, entra a far parte della segreteria regionale del PSI e nel 1980 viene eletto sindaco della città siciliana.[2].

Candidato alle elezioni politiche, è eletto Deputato il 26 giugno 1983 nella Circoscrizione di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta con 48.947 voti, e rieletto il 15 giugno 1987 con 58.910 voti di preferenza. Nella IX Legislatura fa parte della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, e dal febbraio 1984 è Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti e sugli Istituti di Previdenza. Nella X Legislatura ricopre il ruolo di Vice Presidente della Commissione Giustizia[3]. E’ rimasto a Montecitorio fino al 1992. Della sua esperienza in commissione giustizia racconta in un libro, Una stagione politica: in Parlamento al servizio della Giustizia nella lotta alla mafia 1983-1992, pubblicato nel 2004[4].

Lasciata la politica, nell’ottobre 1994 fu nominato Consigliere della sezione giurisdizionale della Corte dei conti[5] e quindi eletto componente del Consiglio di Presidenza per due mandati (1998-2001 e 2005-2009). Lascia la magistratura contabile per limiti d’età nel 2011.

Pubblicazioni

  • Una stagione politica: in Parlamento al servizio della Giustizia nella lotta alla mafia 1983-1992, Roma,