La notizia della morte di Diego Armando Maradona ha fatto il giro del mondo. Il mondo piange il più grande calciatore della storia dell’umanità. Soprattutto Napoli piange il suo idolo e il ricordo dello scudetto del 1986. E’ morto il calciatore più amato e venerato al mondo. Un calciatore immenso. Un solo amore: il pallone. Con la morte di Diego Armando Maradona si chiude un’epoca, è la fine di un calcio, di un certo tipo di calcio. Papa Francesco lo ricorda con affetto in preghiera. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha annunciato che gli intitolerà lo stadio S. Paolo, oggi in illuminato per lui. L’arbitro marsalese Salvatore Lombardo, che lo ha diretto in diverse partite di serie A del Napoli, lo ricorda così.
“Il ricordo che ho di Maradona è quello di un grandissimo fuoriclasse, dotato di mezzi tecnici eccezionali. Ma questo è un fatto che tutti conoscono. Quello che molti non sanno è che era un calciatore molto corretto con gli avversari e rispettoso ed educato con l’arbitro. Anche quando il risultato non era favorevole alla sua squadra non protestava. Con lui si instaurava un ottimo rapporto di reciproco rispetto del ruolo di ognuno. Nel mio studio, da sempre ho, nella libreria della mia stanza, la foto che correda questo articolo. È la sola foto di me con un calciatore che si trova nel mio studio. , pur avendo arbitrato tanti campioni. Un motivo ci sarà. Questa foto è un riferimento per chi frequenta il mio studio, tutti si le avvicinano per guardarla meglio ed a prescindere per quale squadra tifino. Questo è un segno evidente della grandezza del calciatore. Apprezzato da tutti anche se qualche errore commesso al di fuori del campo ne ha offuscato l’immagine. Io lo ricordo con simpatia e con stima”.
Rosa Rubino