Si avvicinano le elezioni del 25 settembre. Si voterà per il rinnovo di entrambi i rami del Parlamento italiano: Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Si voterà anche per l’elezione diretta del Presidente della Regione Siciliana e dei 70 deputati all’Assemblea Regionale Siciliana dopo le dimissioni anticipate dal Governatore Nello Musumeci.
Mentre scriviamo mancano 17 giorni alle elezioni.
Si voterà con una legge elettorale pessima: il Rosatellum che di fatto scippa agli elettori il diritto di scegliere il candidato per cui votare. Una legge immensamente vergognosa così tanto vituperata da quasi tutti i politici di sinistra centro e destra che, però, alla fine non cambiano e non cambieranno mai.
Lo dimostra il fatto che pur avendo avuto a disposizione un largo margine di tempo, quasi un’intera legislatura per poterla modificare, niente sì è visto all’orizzonte perché il Rosatellum lascia tutto il potere nelle loro mani, nelle loro scelte.
Una legge elettorale che penalizza tutto il Paese. Abbiamo assistito in questi giorni a uno spettacolo sconcertante e deludente: alla corsa dei paracadutati, di candidati che non hanno alcun legame con il territorio, di mogli, mariti, figli, parenti illustri, fidanzate, amici degli amici nei collegi sicuri. E la Sicilia, che una volta, era considerata l’isola laboratorio, ora è miseramente il granaio romano che fu ai tempi dei Cesari, come riporta Marco Romano.
La legge Rosatellum, che prende il nome dal suo relatore Ettore Rosati prima nelle fila del Pd poi di Italia Viva, è un ibrido di proporzionale e maggioritario. Nella sostanza è una legge che non prevede le preferenze ma liste bloccate e corte di candidati decisi dalle segreterie dei partiti o in collegi molto ristretti.
Queste elezioni 2022 saranno ricordate per una serie di primati.
Sono le prime elezioni che si svolgono in piena estate, in una delle estati più afose degli ultimi anni.
Sono le prime elezioni in cui, dai sondaggi, emerge che, molto probabilmente, il centrodestra è leggermente più avanti del centrosinistra e che sempre del centrodestra potrebbe essere, molto probabilmente il presidente di Fratelli d’Italia a ricoprire il prestigioso incarico di Premier. Per la prima volta nella storia del nostro Paese una donna in Italia Presidente del Consiglio del Ministri.
E’ la prima elezione con il taglio dei parlamentari di cui molti si sono pentiti. Quella riforma voluta dal Movimento 5 Stelle, da altri e dal Pd ha cancellato più di un terzo di scranni dorati da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato.
Riforma che in Sicilia assume proporzioni ancora più sconfortanti.
Cosa dovranno fare i 4 milioni e mezzo di elettori siciliani?
Non li invitiamo a boicottare i seggi, ma temiamo un forte astensionismo, una sconfitta che dovrà fare riflettere seriamente i nostri cari politici per ridare dignità agli italiani, per costruire un Paese migliore e sicuramente più democratico.
Rosa Rubino