Grandi lavori a Porta Nuova: gli ormai celebri “Giardini di Giulia” lasciano il posto alla Piazza com’era prima dell’installazione (nella speranza che non torni ad essere un parcheggio, con annesso parcheggiatore abusivo). Il che non è, di per sé, un male. Anzi.
Porta Nuova ha una fisionomia ben precisa. Al Barocco dei fregi che segnano l’accesso alla Città si sovrappone la strutturazione delle piazze di fine ottocento: caratterizzate cioè dalla collocazione di essenze arboree messe a dialogo con lo Stile Liberty degli edifici, di cui il cancello di accesso alla Villa Cavallotti – per capirci – ne è esempio mirabile.
Tale fisiologia va senz’altro salvaguardata: anche, anzi soprattutto, valorizzandone le stratificazioni stilistiche. Da un lato, raccontano una storia precisa, dall’altro sono una delle manifestazioni dell’identità di questa Città.
Ora accade che a Porta Nuova si stanno eseguendo i lavori di “ristrutturazione” della Piazza. L’entusiasmo tuttavia s’è immediatamente spento allorché abbiamo assistito all’espianto delle panche cubiche di marmo, che stanno di fronte all’ingresso del ristorante “MySisily”.
Chieste informazioni, gli addetti ai lavori hanno laconicamente risposto che la destinazione finale era la discarica. Chiamati immediatamente gli Ingegneri Luigi Palmeri e Giuseppe Giacalone del Comune di Marsala, abbiamo strappato la promessa circa il recupero e il riutilizzo dignitoso dei manufatti. Speriamo bene.
Il problema, però, non finisce qui: se il rischio per le panche risulta, quantomeno, attenuato, lo stesso non si può dire degli alberi che le coprivano.
Lo stesso Ing. Giacalone, raggiunto al telefono, ci ha spiegato che una di queste essenze andrà probabilmente abbattuta perché non ritenuta stabile. Tale giudizio sarebbe stato espresso da un agronomo.
Ora il punto è questo: fermo restando che l’incolumità pubblica ha la precedenza assoluta e senza mettere in dubbio la competenza dell’agronomo che ha reso il giudizio sulla stabilità, ci chiediamo se non esistono metodi per salvaguardare un albero che non è solo un albero, ma un elemento che contribuisce – come detto – alla fisionomia della Piazza.
L’opzione meno invasiva dovrebbe essere la più congeniale, a maggior ragione per una Amministrazione Comunale che (almeno a parole) ha sposato l’ideologia green di Greta Thunberg,
Delle panche cubiche di fronte all’ingresso di Villa Cavallotti, però, non abbiamo notizia alcuna.