Lavoratori stranieri, a Marsala domani si inaugura il “Polo sociale integrato di Trapani”

Lavoratori stranieri, a Marsala domani si inaugura il “Polo sociale integrato di Trapani”

Al via un altro dei Poli sociali integrati rivolti a fornire servizi agli stranieri presenti sul territorio siciliano, realizzati in tutta l’Isola nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme Italia gestito dall’Ufficio speciale immigrazione della Regione Siciliana. Domani, giovedì 24 marzo, alle 9.30, nel complesso Monumentale di San Pietro a Marsala, sarà presentato il “Polo sociale Integrato di Trapani” alla presenza del prefetto Filippina Cocuzza, del questore Salvatore La Rosa, dell’assessore regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro Antonio Scavone e del dirigente dell’Ufficio speciale immigrazione Michela Bongiorno.

Saranno presenti anche il sindaco di Marsala Massimo Grillo, l’assessore comunale agli Affari sociali e famiglia Valentina Piraino, il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano, il segretario regionale Confsal Sicilia Cipriano Sciacca, il consigliere Cnel Alfonso Luzzi, il presidente regionale di Unicoop Sicilia Felice Coppolino, il presidente regionale di Mcl Sicilia Giorgio D’Antoni. Ad aprire i lavori saranno il direttore del Consorzio Umana Solidarietà s.c.s. Paolo Ragusa e il coordinatore del progetto Faust Fiorini. Le attività saranno gestite dal Consorzio Umana Solidarietà s.c.s. e prevedono interventi integrati di assistenza, trattamento e tutela della salute dei lavoratori di paesi terzi vittime di sfruttamento lavorativo. Coordinate da una equipe multidisciplinare formata da personale medico e legale, psicologi e mediatori culturali, le azioni provvedono al supporto sanitario e legale e all’informativa sui servizi sanitari territoriali agli stranieri presenti nel territorio di Marsala.
Tutte le attività rientrano nel programma Su.Pr.Eme. Italia, (Sud protagonista nel superamento delle emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate) progetto inserito nell’ambito del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, approvato in seno allo specifico “tavolo caporalato”, promosso dalla direzione generale Immigrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’intervento è finanziato dalla Regione Siciliana grazie ai fondi AmifEmergency Funds della Commissione europea – Dg Migration and Home affairs.