Emessa l’ordinanza di custodia cautelare per Giovanni Luppino, l’uomo che ha accompagnato Matteo Messina Denaro in clicica a Palermo. L’autista fidato del boss aveva in tasca, oltre a due celllulari in modalità aerea, anche dei “pizzini”, una lunghissima serie di biglietti e fogli manoscritti con numeri di telefono, nominativi e appunti di vario genere di importante interesse investigativo, L’indagato è difeso dall’avvocato Giuseppe Ferro
Continuano senza sosta i controlli nei covi di Matteo Messina Denaro. Gli investigatori passano al setaccio il quarto immobile intestato alla mdre di Andrea Bonafede. Ora la Procura guidata da Maurizio de Lucia dovrà esaminare tutto il materiale trovato: l’agenda che era nel borsello del boss al momento del blitz che conterrebbe anche riflessioni e pezzi di lettere, i due cellulari, post-it, appunti e documenti con sigle, numeri di telefono, nomi e cifre, fogli sparsi o raccolti in alcune cartelline con note e promemoria, cifre che potrebbero celare nomi codificati e un’apparente contabilità. Sono carte da studiare per trarne un’interpretazione compiuta, carte trovate nell’appartamento di vicolo S. Vito e che ora sono all’analis del Ris. Una perizia calligrafica svelerà se a scriverli sarà stato Messina Denaro. Trovati scontrini che testimoniano viaggi e cene incluso un pasto da 700 euro. Si stima che conducesse un tenore di vita da 10mila euro al mese, aveva un orologio da 35mila euro al momento dell’arresto. Il boss aveva soltanto una carta collegata ad un conto postale intestato a Bonafede da cui sono arrivati i 20mila euro usati per comprare la casa in cui viveva.
Nei covi non si trovano soldi.
Tra gli oggetti un poster con il volto di Marlon Brando che recita nel film de “Il padrino ( il personaggio di don Vito Corleone).
Non si sa se i covi siano stati “ripuliti” dopo la cattura del boss.