L’abbraccio delle frecce tricolori arriva a Palermo

E’ tradizione che il 2 giugno a Roma sia festeggiato con l’esibizione delle Frecce Tricolori. Una cerimonia entusiasmante e solenne che ha il potere, sempre, di emozionare gli animi e di armonizzare le diversità.
Durante lo spettacolo succede sempre che a prevalere sia lo stupore, subito accompagnato dal piacere della partecipazione. Mentre le Frecce Tricolori si esibiscono, il senso di appartenenza attraversa i cuori e le menti e unisce
realmente, non retoricamente, tutti gli Italiani. Ma quest’anno, in occasione del 74esimo anniversario della proclamazione della Repubblica, l’emozione è ancora più forte, perché i tempi sono difficili e bui ed è straordinaria l’idea di unire da
Nord a Sud la Penisola, in un abbraccio acrobatico e cromatico che è partito da Rivolto, in provincia di Udine, sede delle Frecce, per raggiungere oggi Palermo.
Da Nord a Sud, dai cieli di Milano e Codogno a quelli siciliani, un ‘Giro d’Italia’ che si concluderà, appunto, nella Capitale, dopo aver ricordato all’Italia che solo uniti si vincono le sfide più difficili, quelle nel cielo e quelle sulla terra.
Indimenticabile lo spettacolo di oggi. Prossime tappe Catanzaro, Bari, Potenza, Napoli e Campobasso.
Venerdì toccherà a Loreto, sede dell’omonimo Santuario della Madonna protettrice dell’Arma Azzurra, poi Ancona, Bologna, Venezia e Trieste.
Il sorvolo di Roma avverrà, il 2 giugno, durante la deposizione della corona d’alloro all’Altare della Patria.
Nate nel 1961, le Frecce Tricolori sono costituite da dieci aerei, di cui 9 in formazione e 1 solista. Ma la prima scuola di
volo acrobatico venne fondata nel 1930 a Campoformido (Friuli Venezia Giulia) e rinacque nel secondo dopoguerra,
dopo la parentesi del 1939-1945, divenendo negli anni un vero e proprio biglietto da visita dell’Italia nel mondo.
L’idea era venuta nel 1928 al Ten. Col. Rino Corso Fougier, secondo il quale per raggiungere la massima efficacia
nell’utilizzo bellico dell’aeroplano era necessario avere una perfetta padronanza del mezzo, in qualsiasi assetto di volo,
cosa che l’esercizio acrobatico consentiva di raggiungere pienamente. E i ‘ragazzi di Campoformido’ divennero gli
apripista di una scuola italiana invidiata presto in tutto il mondo, anche grazie all’iniziativa di Italo Balbo che nel luglio
1929, per accogliere i due aviatori statunitensi protagonisti del primo collegamento aereo fra Stati Uniti e Roma, pensò di
far esibire nei cieli proprio il 1° Stormo dei ‘ragazzi di Campoformido’. La Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce
Tricolori, con dieci aerei in volo contemporaneamente è, di fatto, la pattuglia acrobatica più numerosa (e più famosa) al
mondo.

F.S.