La sinergia scuola-lavoro per favorire l’integrazione multietnica delle giovani ospiti del Centro di accoglienza di Paceco e
contribuire alla “formazione” di 38 futuri Operatori Soci Sanitari del Professionale di Erice. Nasce con i migliori auspici una
lungimirante iniziativa che vede insieme la Cooperativa Sociale Badia Grande e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore
Sciascia e Bufalino di Erice sotto l’egida del MIUR. Il Centro di Accoglienza per donne immigrate di Paceco, struttura del SAI
Marsala (gestito dalla Cooperativa), è stato scelto come partner esterno dall’Istituto superiore ad indirizzo Socio Sanitario per
l’attuazione del P.I.C.T.O (Programma Integrato di Cambiamento Tecnologico-Organizzativo), denominato “Sinergia tra Scuola
e Lavoro”. Il programma, che si articola insieme ad altri centri socio sanitari della provincia di Trapani ed una struttura in
Veneto, è stato avviato con una conferenza di servizio nell’Aula Magna dell’Istituto scolastico diretto da Andrea Badalamenti.
All’incontro hanno partecipato: l’assistente sociale Marianna La Russa e Latifa Saadani, rispettivamente responsabile la prima e
mediatrice culturale l’altra del Centro di accoglienza di Paceco; il giornalista Alberto Di Paola (freelance che segue le attività del
SAI Marsala), le docenti Cinzia Biondo (Francese) e Rossella Ampola (Sostegno), nonché gli studenti delle quarte classi, sezioni
“O” e “P”, dello Sciascia e Bufalino. Nel corso dell’incontro l’assistente Sociale La Russa ha parlato della struttura che gestisce
alla periferia di Paceco che accoglie donne immigrate (presso l’ex agriturismo “La Concordia”); la mediatrice culturale Saadani
(marocchina che vive a Trapani da 30 anni), si è soffermata sulle condizioni delle donne immigrate in Italia parlando della sua
esperienza da immigrata a da operatrice del terzo settore, mentre il giornalista Di Paola ha brevemente illustrato il ruolo della
Cooperativa Sociale Badia Grande e dei suoi operatori che si prodigano giornalmente per garantire accoglienza, assistenza e
integrazione ai migranti. Le esperienze lavorative dei tre professionisti hanno attirato l’attenzione degli studenti che hanno
animato l’incontro con un proficuo dibattito.
Significativa è stata la prima visita degli studenti delle quarte classi “O” e “P” del Socio Sanitario di Erice al Centro di
Accoglienza per donne immigrate di Paceco. Accompagnati dalle docenti Biondo ed Ampola la scolaresca ha visitato la struttura
facente parte del SAI Marsala che ospita 6 donne di età compresa fra i 20 ed i 26 anni, di nazionalità diverse (Guinea, Burkina
Faso, Nigeria e Costa d’Avorio), ed una splendida neonata, Juliet. La piccina, sei mesi appena, nata all’Ospedale di Erice, e la
sua mamma, Aicha, hanno catalizzato l’attenzione dei ragazzi. Latifa Saadani, mediatrice del Centro di Accoglienza di Paceco
che parla oltre l’arabo, l’inglese, il francese e l’Italiano, ha fatto da trait d’union fra gli ospiti e le giovani donne immigrate,
cercando di abbattere la normale diffidenza di quest’ultime. Lunedì 5 dicembre scorso è stato fatto un piccolo grande passo fra i
ragazzi dello Sciascia e Bufalino che studiano per diventare operatori socio sanitari e le ragazze immigrate che vivono nel centro
di accoglienza di “Paceco” che cercano di integrarsi con il territorio. E non poteva essere diversamente, qui, alla periferia di
Paceco, l’integrazione multietnica è realtà, grazie al lavoro svolto dagli operatori della Cooperativa Sociale Badia Grande che
hanno saputo instaurare un clima familiare in un’”oasi” immersa nel verde di un rigoglioso oliveto.
Sono in programma diversi altri incontri tra gli studenti dello Sciascia e Bufalino ed il Centro di Accoglienza di Paceco così
come previsto dall’accordo stipulato tra l’Istituto e la Cooperativa nell’ambito del P.I.C.T.O (Programma Integrato di
Cambiamento Tecnologico-Organizzativo del MIUR) denominato “Sinergia tra Scuola e Lavoro”. Il programma ha lo scopo
favorire l’arricchimento culturale e professionale degli studenti mediante un adeguato inserimento degli stessi nelle varie realtà
operative come quella operante a Paceco. I futuri Operatori Socio Sanitari hanno la possibilità di “vivere” in una piccola
comunità di donne immigrate a scopo formativo per acquisire abilità socio assistenziali e sperimentare tecniche di animazione
culturale, ludica e ricreativa. E’ una grande opportunità sia per le giovani donne immigrate (ospiti del centro di Paceco) che
hanno modo di relazionarsi con gli studenti ed i docenti, migliorando le loro conoscenze e la lingua italiana, sia per i futuri 38
Operatori Socio Sanitari che lavorando in un gruppo eterogeneo possono trasferire le conoscenze teoriche acquisite sui banchi di
scuola nella realtà lavorativa. Una sorta di “scambio” alla pari che arricchisce entrambi le parti. Questa è la vera intercultura per
la quale si prodiga da 15 anni la Cooperativa Badia Grande.
Alberto Di Paola