La biografia del Ministro per le Politiche Agricole è conosciuta, perché lei stessa ha voluto coraggiosamente raccontarla,
appena eletta al Dicastero del Mipaaf. Nata a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, ha iniziato a lavorare
giovanissima come bracciante agricola in condizioni di estrema durezza. A 15 anni è divenuta capolega della
Federazione dei braccianti della CGIL, presso la Camera del Lavoro della sua città. A 20 anni è diventata coordinatrice
regionale delle donne Federbraccianti. Sindacalista e attivista appassionata, ha lottato senza sosta contro il caporalato e
ogni forma di sfruttamento. Eletta deputata nel 2006, è stata Sottosegretario di Stato al Lavoro e Viceministro dello
Sviluppo Economico durante il Governo Renzi. Poi Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nel Conte II.
“Per qualcuno può essere un punto secondario, per me, per la mia storia è un punto fondamentale e mi riferisco
all’articolo 110 bis. – ha dichiarato questa sera il Ministro Bellanova, trattenendo a fatica le lacrime nel dare notizia delle
nuove norme relative all’emersione del lavoro in nero di agricoltori, colf e badanti, contenute nel ‘Decreto Rilancio’ – Da
oggi gli invisibili saranno meno invisibili. Da oggi vince lo Stato perché è più forte della criminalità e del caporalato”. “Ha
vinto la dignità degli uomini e delle donne, di persone che vivono in una situazione di grande difficoltà e che potranno
adesso chiedere tutele nel proprio lavoro”.
“Un paese civile e democratico aveva il dovere di farlo”.