Egr. sig, Sindaco,
dopo l’annunciato aumento della tariffa sui rifiuti urbani e la netta contrarietà di lavoratori e pensionati, dispiace notare l’arroccamento degli stessi Amministratori pubblici sulla questione, segno di distanza con la cittadinanza.
A parte l’uso di termini categorici, come “inevitabile”, scambiando il relativo con l’assoluto, le lamentele riguardano:
- Gli impianti di accettazione dei rifiuti indifferenziati, non più mantenuti in attività, non avrebbero, forse, aiutato ad abbassare i costi della Tari?
- Le case, come i garage, di certo non producono rifiuti. Allora, perché tassarli?
- I pensionati a reddito minimo, alle prese col caro vita incontrollato, possono sostenere tale aumento? Come venire loro incontro?
- Quanto pesa la passività causata dagli evasori? Naturalmente la solerte burocrazia locale ne conosce nome, cognome e indirizzo.
In attesa di un serio riordino della materia, a che serve aggrapparsi alla pratica dello scaricabarile?
Distinti saluti.
Il Responsabile Cisl – A. Chirco