Una vita al servizio dello Stato, della verità e della giustizia: è quella del magistrato Alfonso Giordano scomparso il 12 luglio del 2021, cui è stata recentemente intitolata l’Aula della prima Sezione civile del Tribunale di Palermo. Entrato in magistratura nel 1952, Sostituto procuratore della Repubblica nel
capoluogo siciliano, Giordano è stato anche Docente di Diritto Civile, Industriale e Privato all’Università di Palermo e Presidente della prima Corte di Assise al maxiprocesso alla mafia, vero e proprio spartiacque nella storia di “Cosa nostra” e dell’intero paese. Chiamato a presiedere la Corte di Appello di Lecce, ha concluso la sua carriera di magistrato in quella di Palermo. Divenuto Presidente onorario
aggiunto della Corte di Cassazione, nel 2001 è stato insignito dal Capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
“Ho avuto l’onore di conoscere Alfonso Giordano dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. – ha ricordato la Direttrice del Vomere Rosa Rubino, invitata alla cerimonia di intitolazione – Erano anni drammatici, che segnarono in profondità le esistenze di tutti noi. Ma grazie al coraggio, alla determinazione e all’impegno quotidiano di uomini straordinari come il Giudice Giordano, la Sicilia dimostrò di saper reagire. Se la mafia infliggeva colpi e ferite devastanti al tessuto civile ed etico della nostra società, c’era però chi aveva saputo mettere in campo gli anticorpi necessari per contrastare una deriva anarchica e violenta che avrebbe potuto far strame della legalità e di ogni valore democratico. Il Vomere – ha aggiunto la Direttrice Rosa Rubino – comprese immediatamente l’urgenza dell’attualità e la necessità dell’azione. Non potevamo rimanere spettatori. Dopo la morte di Falcone e Borsellino, decisi di entrare nelle scuole e di parlare agli studenti. Insieme alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Marsala, al Giudice Antonino Caponnetto, a Rita Borsellino, all’ex-Procuratore capo di
Marsala Silvio Sciuto e al Sostituto procuratore Massimo Russo, avviammo un progetto negli Istituti scolastici di Marsala, del trapanese e della Calabria per diffondere con altri magistrati come Pier Luigi Vigna, Giancarlo Caselli e Alessandra Camassa la cultura della legalità. Un’iniziativa che durò cinque anni con la collaborazione della Procura della Repubblica del
Tribunale di Marsala. Si trattava e si tratta ancora oggi di battaglie da combattere con la forza della testimonianza e dell’esempio. – ha concluso Rosa Rubino – Quello di uomini come Alfonso Giordano, che ci hanno insegnato quanto la legalità non possa mai considerarsi un valore acquisito, ma un processo, un percorso, un cammino difficile che interpella quotidianamente le nostre coscienze. Il Vomere è da sempre in prima linea e continuerà a raccontare ogni giorno l’eroismo e la grandezza di chi ha dedicato la propria vita ai valori supremi della verità e della giustizia”.
“Desidero unirmi al suo ricordo. – ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di intitolazione – Magistrato integerrimo, dotato di eccezionali capacità professionali, il dottor Giordano, nella sua lunga e prestigiosa carriera, si è distinto per l’esemplare dedizione all’esercizio della giurisdizione, fondando la propria autorevolezza, oltre che sull’indiscussa
preparazione giuridica, sulla sua riconosciuta levatura morale”. “Con autentico spirito di servizio – ha aggiunto Mattarella – dopo il rifiuto di alcuni colleghi, accettò di presiedere il ‘maxiprocesso’ in Corte di Assise, contribuendo in maniera determinante a una tappa fondamentale nella lotta alla mafia nel
nostro Paese, assicurando l’applicazione del diritto con coraggiosa fermezza. Il ricordo dell’integrità che caratterizzò l’assolvimento, da parte sua, delle funzioni giudiziarie costituisce riferimento per una sempre maggiore affermazione della cultura della legalità che, attraverso la forza del diritto, consente di
contrastare ogni forma di prevaricazione, specie di quella mafiosa.”
Alla cerimonia di intitolazione erano presenti il Presidente del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini, l’ex Presidente del Senato Pietro Grasso, il Sostituto Procuratore Massimo Russo, Rita Borsellino, l’ex- Procuratore capo di Marsala Silvio Sciuto e il magistrato Giuseppe Ayala.
“L’integerrima figura del presidente Alfonso Giordano – ha dichiarato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – merita memoria ed emulazione. Con spirito di servizio, ha deciso di presiedere il maxiprocesso, passato alla storia come uno dei passaggi fondamentali della lotta dello Stato alla mafia.
Ringrazio il presidente del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini e tutte le autorità giudiziarie del Distretto per la doverosa e significativa scelta di intitolare al giudice Giordano un’aula del Palazzo di
Giustizia”.
Federica Sbrana