Le alunne del Sistema Moda sfilano all’ex Convento del Carmine
In un’economia che procede sempre più verso concetti come la sostenibilità e la Green Economy, anche il sistema moda diventa sempre più recettivo verso nuovi modelli di produzione e consumi. Per questo nasce la Slow Fashion, letteralmente “moda lenta”, un movimento atto a definire un nuovo modello di produzione tessile che sia anche sostenibile, basato su una minore produzione con un taglio principalmente artigianale. L’ITET Garibaldi, Scuola Ambasciatrice del Patto Europeo per il Clima, diventa sempre più un vero e proprio incubatore in cui la sostenibilità è l’approccio con il quale si affrontano tutti gli aspetti della vita scolastica. Un filo conduttore che lega tra loro le discipline di studio, i rapporti interpersonali, il rapporto con l’ambiente esterno. Un percorso che coinvolge quindi anche le alunne del Sistema Moda, che, a conclusione di quattro progetti extracurricolari svolti nel corso dell’intero anno scolastico, presenteranno presso l’Ente Mostra di Pittura del Comune di Marsala, ex Convento del Carmine, la Sfilata Slow Fashion. L’appuntamento è quindi per venerdì 7 giugno alle ore 17:30, l’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata a partecipare.
“Seguendo gli obiettivi che la nostra scuola si è data in quella che è la nostra mission, attraverso i temi dell’Educazione ambientale e della sostenibilità, continuiamo a implementare nelle giovani generazioni, la consapevolezza del quotidiano esser parte di una comunità, locale e globale.” dichiara la Dirigente Loana Giacalone, “A tal fine è indispensabile, per se stessi e per la collettività, sviluppare un’adeguata sensibilità ai temi del benessere personale e collettivo e dell’adozione di corretti stili di vita, nonché alla lotta ai cambiamenti climatici, per costruire, entro l’anno 2030, società inclusive, giuste e pacifiche. Da questo percorso non sono esenti le alunne del Sistema Moda che, non a caso, nei loro progetti, invitano a riflettere sui concetti di riciclo, economia circolare e moda sostenibile, oltre che, naturalmente, esplicitare creatività e generare competenze professionali”.