“IL RIFUGIO DELLE ANIME” SARA’ TRASMESSO OGGI VENERDI’ 1 DICEMBRE SU RAI TRE IL DOCUFILM DI PINO NANO E MAURIZIO PIZZUTO DEDICATO A NATUZZA EVOLO

“IL RIFUGIO DELLE ANIME” SARA’ TRASMESSO OGGI VENERDI’ 1 DICEMBRE SU RAI TRE IL DOCUFILM DI PINO NANO E MAURIZIO PIZZUTO DEDICATO A NATUZZA EVOLO

Parlare di santità e devozione popolare in un tempo dominato dal relativismo e da un’inarrestabile secolarizzazione che si avvia sempre più ostinatamente verso il nichilismo, può apparire anacronistico. Ma “Il Rifugio delle Anime”, il documentario su Natuzza Evolo realizzato daPino Nano e Maurizio Pizzuto, che sarà trasmesso su Rai Tre venerdì 1° dicembre alle 23:15, è un’opera illuminante e coraggiosa, capace di vincere ogni sfida culturale, restituendo il senso più profondo di una religiosità intimamente vissuta e di un amore per la trascendenza straordinariamente intenso che riesce a conquistare il cuore e la mente.

Su Natuzza Evola molto è stato scritto e detto negli anni perché la straordinaria spiritualità della mistica di Paravati ha raggiunto migliaia di fedeli alla ricerca, nel momento della prova, di un sollievo, di un sorriso o di un abbraccio. Il docufilm di Pino Nano e Maurizio Pizzuto ha il merito di allargare ulteriormente la platea di quanti la conoscono, la amano e la invocano, facendo leva sulla semplicità di una narrazione limpida e diretta: “il racconto di una storia vera, – come ha spiegato in una recente intervista a TV Radiocorriere Maurizio Pizzuto – fatta di uomini e di donne che da Natuzza hanno ricevuto ascolto e speranza”. Un “lungo viaggio nel cuore della Calabria cristiana, dove Natuzza era nei fatti la testimonianza di una Chiesa presente e autentica al servizio dei più deboli”. Si tratta di un cammino che parte naturalmente da Paravati, un “paesino del vibonese che molti chiamano la piccola Lourdes d’ Italia- aggiunge Maurizio Pizzuto – dove “sono passati in sessant’anni centinaia di migliaia di persone, venute da ogni parte del mondo, e arrivate a Paravati per chiedere a Natuzza una grazia personale”. Natuzza nasce in questa frazione di Mileto in provincia di Vibo Valentia il 23 agosto del 1924: è una realtà povera e in crisi che costringe gli uomini all’emigrazione. Fra questi c’è anche il padre di Natuzza che parte per l’Argentina un mese prima della nascita della figlia. Le condizioni di ristrettezza e miseria non impediscono a Natuzza di aiutare gli altri. A 5-6 anni iniziano le prime visioni, nel 1939 le trasudazioni ematiche sulle mani e sul volto, poi le stigmate. Ma molti altri sono i fenomeni straordinari che caratterizzano la sua vita. Dalla bilocazione alle apparizioni di Gesù e della Madonna fino alla prima emografia. Accanto a tutto questo, però, continua a scorrere la vita quotidiana con il matrimonio e cinque figli cui dedicare le sue cure, senza mai trascurare il conforto e il sostegno alle migliaia di persone che venivano a trovarla. Natuzza Evolo morirà all’alba del 1° novembre 2009 a 85 anni, lasciando un’inestimabile eredità spirituale. Ma “ogni testamento è dono da parte di chi lo lascia, – scrive Mons. Giovanni D’Ercole nel suo ricordo di Natuzza – perché contiene tutto quello che il testatore possiede e costituisce la ricchezza dell’intera sua vita; al tempo stesso – aggiunge – comporta “responsabilità” per gli eredi che lo ricevono e lo accettano. Sì, perché un testamento va accolto e controfirmato con la vita, come un patto tra chi lo lascia e chi è disposto a tradurlo in opere pratiche”. ll 7 aprile del 2019 Natuzza è stata proclamata “serva di Dio” dalla Chiesa cattolica e si è aperto il processo di beatificazione. La cappella della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” a Paravati, dove riposano le sue spoglie, continua ad essere ininterrottamente meta di pellegrinaggi. Da domani, grazie al lavoro di Pino Nano e Maurizio Pizzuto, il cuore e il sorriso di Natuzza entreranno nelle case e nelle vite di milioni di Italiani estendendo senza fine la moltitudine e la gratitudine dei suoi “figli spirituali”.

Federica Sbrana