I rappresentanti di Cgil e Uil Trapani sono stati ricevuti in Prefettura per illustrare le ragioni della protesta che stamattina si è tenuta contemporaneamente in tutti i capoluoghi delle province siciliane per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro, e in particolare, per sollecitare il presidente della regione Sicilia Renato Schifani affinché emani immediata un’ordinanza di sospensione delle attività lavorative nelle ore più calde.
“Nel corso dell’incontro abbiamo consegnato alla Prefettura – affermano i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Liria Canzoneri e Tommaso Macaddino – un documento che sintetizza quali sono le nostre rivendicazioni. Tale documento sarà trasmesso dalla Prefettura al Governo”.
“I dati degli infortuni e delle morti bianche che si registrano ogni anno nella nostra provincia devono indurre un ripensamento radicale delle azioni messe in campo sia dalle istituzioni, sia dalle parti datoriali e sindacali, ciascuno per il proprio ruolo, per il perseguimento di strategie più efficaci nella tutela della salute e della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. Riteniamo fondamentale – aggiungono – rafforzare e strutturare un coordinamento permanente, che almeno con cadenza bimestrale si riunisca, in seno all’Osservatorio regionale di Coordinamento in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro, con la programmazione di azioni in stretto raccordo con i coordinamenti territoriali. Abbiamo chiesto poi un incremento del numero degli ispettori del lavoro attualmente insufficiente a coprire l’ingente mole di lavoro. Infine, abbiamo manifestato le criticità legate alle alte temperature di queste settimane che rendono particolarmente pericoloso lo svolgimento delle attività lavorative in luoghi dove non sia possibile mitigare i rischi connessi alla esposizione al caldo estremo rendendo elevato il rischio da stress termico per i lavoratori. Riteniamo pertanto improcrastinabile – concludono – l’emanazione di una ordinanza regionale che si adoperi, in determinate condizioni di elevate temperature per la sospensione di tutte le attività che presentano elevati rischi, vietandone lo svolgimento dalle ore 12 alle ore 16”.
Dott.ssa Damiano Chiara