“Il giovane artista deve spingersi oltre. Non piove nulla dal cielo! L’arte non si fa più sul cavalletto a casa propria. Si deve vivere, conoscere, osservare. Se stai nella tua cantinetta e pensi che la tua opera sia la migliore, hai già perso!”. È il consiglio di Omar Hassan, rispondendo a uno dei circa 200 studenti questo pomeriggio a Palazzo Reale di Palermo, nel corso di “Students Vs Omar”, primo “round”, per usare un termine caro all’artista-boxeur, di un ciclo di incontri organizzati dalla Fondazione Federico II, nell’ambito della mostra Punctum, che rimarrà aperta sino a ottobre nelle Sale Duca di Montalto.
“Students Vs Omar” è un momento di interazione voluto dalla Fondazione Federico II che crea così un’occasione esperienziale unica in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, con l’Accademia di Belle Arti di Palermo e con l’Istituto Statale Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara – Filippo Parlatore di Palermo. La Fondazione Federico II con questo primo appuntamento ha avviato un ciclo di incontri con gli studenti per approfondire e conoscere meglio l’artista Omar Hassan e le sue opere. Un luogo ideale, Palazzo Reale, dove dialogano perfettamente passato, presente e futuro senza mai perdere la responsabilità quotidiana di mantenere contemporaneo un Palazzo che è Patrimonio dell’Unesco e che già in passato fu contraddistinto dà un impulso creativo sempre rivolto in avanti.
Gli studenti hanno potuto conoscere da vicino l’artista e le sue opere. Sono quindici le opere esposte ma ben sette sono “site specific”, tra queste la Mappa di Palermo e Pax, una Nike di Samotracia in dolce attesa che inneggia alla pace. In allestimento anche due opere della serie Breaking Through, che hanno reso Omar Hassan celebre nel mondo.
“È motivo di orgoglio che Punctum diventi oggetto di approfondimento per i giovani studenti universitari – dice Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II -. Dall’apertura, solo trentatré giorni, è stata già visitata da 35.385 persone. Un dato ancor più soddisfacente perché non si tratta di una mostra preconfezionata ma pensata dalla Fondazione insieme all’artista che sta attirando quotidianamente centinaia di giovani. Ringrazio i docenti e gli studenti per l’interesse mostrato che esalta la costante collaborazione tra l’Università e la Fondazione”.
“La Fondazione Federico II diventa laboratorio didattico-creativo ed esperienziale per gli studenti – dice Patrizia Monterosso, Direttore Generale della Fondazione Federico II –. Una grande opportunità anche in considerazione del fatto che l’artista italo-egiziano esplora la linea sottile tra classicità e contemporaneità provando ad abbattere gli steccati tra arte antica e arte contemporanea. È un modo per avvicinare i giovani all’arte e ringraziamo l’artista per aver raccontato la sua arte agli studenti, nonché i docenti per aver condiviso subito con entusiasmo le finalità dell’iniziativa”.
“L’incontro con un artista come Omar Hassan spiega Michele Cometa, professore ordinario di letteratura comparate e cultura visuale nonché direttore del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo – assume un significato particolare per gli studenti dei corsi di laurea del Dipartimento Culture e Società. Sia gli studenti dei corsi di Storia dell’arte e Scienze della Comunicazione, Archeologia, Scienze dell’antichità e Beni Culturali, interessati al fare-immagine e alla creazione artistica, sia quelli dei corsi di Cooperazione, sviluppo e migrazione, Studi Globali, Studi storici, antropologici e geografici e Religioni e culture, interessati alla contemporaneità multiculturale, avranno la possibilità di confrontarsi con la viva esperienza di un artista che ha saputo declinare nella sua opera la relazione tra antico e moderno e tra Nord e Sud del mondo”.
“Felice dell’opportunità che la Fondazione Federico II offre ai nostri studenti. Il dialogo – sottolinea Armando Plaia, ordinario di Diritto Civile presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo – tra arte e diritto è antico e rivela costantemente aspetti inediti e inesplorati. È importante, anche metodologicamente, che chi studia la norma familiarizzi con contesti in cui prendono forma idee che, una volta concepite – proprio come accade per le norme – hanno vita autonoma e si prestano ad interpretazioni che, più che dalle intenzioni dell’artista, dipendono dal contesto in cui opera l’interprete e dalle sue precomprensioni”.
“Anche questa iniziativa – dice Maurizio Varvaro, ordinario Diritto romano al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo – si colloca nel solco di una proficua collaborazione tra la Fondazione Federico II e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo all’insegna di un dialogo sul significato del linguaggio artistico. Un dialogo che coinvolge anche chi studia una disciplina come il diritto, apparentemente lontana dall’arte, ma che – come l’arte – è espressione dei processi creativi dell’uomo e prende forma nelle varie immagini che nel tempo accompagnano il suo sviluppo e la sua storia. Gli stessi inventori del diritto, gli antichi Romani, lo consideravano come prodotto di un’incessante attività creativa e lo definivano come ars boni et aequi. Stimolare a Palermo il dialogo diretto con Omar Hassan sui significati dei processi creativi è un’occasione preziosa di arricchimento che mostra la vitalità di una cultura di qualità che sa andare oltre gli steccati”.
“Ancora una volta la Fondazione Federico II apre le porte della casa dei siciliani agli studenti dell’Università di Palermo. L’occasione – dice Maurizio Vitella, professore associato di storia dell’Arte Moderna presso il Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo – è quella di offrire uno stimolante confronto con Omar Hassan. Il vissuto dell’artista, la sua cultura cosmopolita, la sintonia che per “Punctum” vede dialogare l’arte classica con i grandi maestri delle Avanguardie contemporanee saranno, per i nostri allievi, motivi di grande arricchimento e riflessione. Il fattivo e oramai collaudato partenariato con le Fondazione Federico II, tra i principali stakeholder del corso di laurea magistrale in Storia dell’Arte, offre ai nostri studenti rilevanti opportunità formative di ampio respiro non solo legate alle iniziative di spessore internazionale, come le mostre, ma anche associate al territorio isolano di cui si valorizzano culture e tradizioni, un esempio lampante il recente congresso internazionale sulla Settimana Santa, ma anche i focus sulle attività editoriali”.
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