Con un minuto di silenzio e un applauso per ricordare Lucrezia Di Prima, la volontaria di Protezione civile di San Giovanni La Punta uccisa, si è aperta la terza e ultima delle Giornate di volontariato siciliano, organizzate dalla Regione all’Università Kore di Enna, e dedicata proprio alla preziosa attività degli operatori di Protezione civile, che nell’Isola conta 9.150 iscritti nelle varie province, impegnati specialmente nelle situazioni di rischio e calamità.
«Il volontariato rimane uno dei valori più importanti della nostra società – ha affermato il presidente della Regione Nello Musumeci – per il servizio gratuito che offre, per la rivendicazione e riaffermazione del principio di solidarietà, per la partecipazione democratica alla formazione di una coscienza sociale. Tutto questo non è stato sufficientemente valorizzato negli ultimi trent’anni anche in Sicilia. Oggi vantiamo una struttura sul territorio autonoma, fatta di associazioni, di gruppi più o meno organizzati, a cui guardiamo con grande interesse. Siamo intervenuti per dotarli di mezzi, strumenti e dobbiamo fare ancora di più, rivedere la normativa che ci sembra superata, sia quella nazionale che quella regionale. Abbiamo puntato per tre giorni i riflettori su questo enorme capitale umano che si impegna negli ambiti sociosanitario, ambientale e delle calamità naturali».
Grande apprezzamento è stato espresso dal governatore nei confronti del dipartimento regionale della Protezione civile, guidato da Salvatore Cocina, per avere organizzato un’esercitazione della colonna mobile sulle rive del lago di Pergusa, «che dimostra in maniera plastica come ci siano in Sicilia volontari pronti, motivati, carichi di adrenalina, per intervenire dove serva, nell’Isola e nel resto d’Italia» ha concluso Musumeci.
Presenti alla mattinata, moderata dalla giornalista Elvira Terranova e arricchita anche da numerose testimonianze di volontari impegnati in Sicilia, il prefetto di Enna Matilde Pirrera, il comandante regionale dei vigili del fuoco Ennio Aquilino, gli assessori regionali Toni Scilla, Marco Falcone e Daniela Baglieri, il dirigente generale del Corpo forestale della Regione, Giovanni Salerno, e alcuni sindaci del territorio.
All’importanza del servizio dei volontari nella prevenzione del rischio e nelle calamità, dagli incendi ai terremoti, alle alluvioni, ha dedicato il suo intervento Fabrizio Curcio, capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, che ha sottolineato l’indispensabile ruolo assunto nella lunga emergenza del Covid.
«In questo periodo è stato il volontariato ad accompagnare questo difficile percorso – ha sottolineato Curcio – Dovremo concentrarci su alcune sfide che ci attendono: aumentare le capacità di formazione, perché il volontario non è più “l’angelo del fango” ma un pezzo dell’istituzione; migliorare la pianificazione perché proprio il volontario è il primo sensore sul territorio, conosce i rischi; spingere sul rapporto con i cittadini». Il capo del dipartimento regionale, Cocina, ha illustrato l’organigramma e la distribuzione territoriale in Sicilia dei volontari, che vedono la più alta incidenza in rapporto alla popolazione nella provincia di Enna, ma anche lo spiegamento di forze durante l’emergenza pandemica e la campagna vaccinale, con presidi in porti, aeroporti e hub.
In videocollegamento Laura Lega, capo del dipartimento dei Vigili del fuoco del ministero dell’Interno, ha esaltato l’aspetto del valore sociale che ha il volontariato, «testimonianza di civiltà di un Paese, di una democrazia matura, dove i singoli cittadini vogliono donarsi. Scegliere il volontariato è una strada di etica, consapevolezza di una cittadinanza attiva». Commemorando i volontari e i vigili del fuoco morti in servizio e le tante vittime delle calamità, la Lega ha ricordato la grave emergenza incendi: «La scorsa estate ho sorvolato i territori della Sicilia e della Calabria e ho visto una devastazione inaccettabile. La prevenzione deve essere la strada da percorrere».
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