Festa della Santissima Trinità. Ermes Ronchi:” “E’ l’abbraccio il senso pieno della trinità. E l’uomo ha il suo volto”

Festa della Santissima Trinità. Ermes Ronchi:” “E’ l’abbraccio il senso pieno della trinità. E l’uomo ha il suo volto”

Ieri la Festa della Santissima Trinità. Una Festa – ha detto Papa Francesco a Piazza San Pietro – “che ci invita a
lasciarci nuovamente affascinare dalla bellezza di Dio, bellezza, bontà e verità inesauribile. Ma anche bellezza, bontà e verità umile, vicina, che si è fatta carne per entrare nella nostra vita, nella nostra storia, nella mia storia, nella storia di
ciascuno di noi, perché ogni uomo e donna possa incontrarla e avere la vita eterna”.
Ma la Trinità è anche immagine della famiglia, di quella divina e di quella umana, relazione straordinaria e sacra che nasce dallo stesso sangue, dalla dedizione reciproca e dalla condivisione di un destino. Pensare la Santissima Trinità
come una famiglia aiuta a comprenderla, perché non c’è nel mondo realtà più profonda e più bella dell’appartenerle.
Perdere una parte, un membro, un elemento della famiglia cui si appartiene provoca dolore, un dolore indicibile per un motivo semplice e drammatico: perché significa perdere quella parte di sé che solo nella famiglia si realizza, si conosce
e si riconosce. La Trinità – e la famiglia che ne è lo specchio – sono gli unici luoghi in cui si è felici solo l’uno nell’altro.
Ermes Maria Ronchi ha scritto che Dio non è una definizione, ma un’esperienza.
Un’esperienza, appunto, che si sperimenta pienamente in ciò che fa uscire l’uomo dalla sua logica monista o anche binaria. Il tre è numero più vasto dell’uno e del due. Il tre è il numero di un abbraccio complesso, che deve trovare uno
spazio più esteso dell’io.
I termini di Gesù per raccontare la Trinità, – ci ricorda Ronchi – sono nomi di famiglia, odori di casa, suoni di affetti: Padre, figlio, nomi che si abbracciano. “Lo Spirito dice che ogni vita respira e si dilata solo quando si sa accolta, presa in carico. Abbracciata. E su tutto regna sovrana la relazione. Sul trono di famiglia, il legame”.
Dunque è l’abbraccio il senso pieno della Trinità, e l’uomo ha il suo volto.
La Trinità – e la famiglia – sono lo specchio del suo senso ultimo, e dell’universo stesso. Coi suoi spazi, le sue nuvole, i suoi figli, la sua dolce e aspra bellezza. “Resto saldo nel loro vento in cui naviga l’intero creato che mi attende. –
conclude Ronchi – Mi attende, perché il suo nome è comunione”.
Che cos’è allora la fede? Lasciarsi incontrare da Dio – ha ricordato oggi Papa Francesco – e confidare in Lui. “Questa è la vita cristiana. Amare, incontrare Dio, cercare Dio; e Lui ci cerca per primo, Lui ci incontra per primo”.
“La Vergine Maria, dimora della Trinità, ci aiuti ad accogliere con cuore aperto l’amore di Dio, – ha concluso oggi Papa Francesco – che ci riempie di gioia e dà senso al nostro cammino in questo mondo, orientandolo sempre alla meta”.
Che è il Cielo.

F.S.