“Viviamo come su una barca alla deriva, in attesa di una guida certa che ci faccia superare la tempesta causata dalla crisi economica, una situazione di grande difficoltà che richiede forte senso di responsabilità e velocità di azioni. L’emergenza però non può prendere il sopravvento sulla visione e sulle strategie per lo sviluppo perché i prossimi anni saranno determinanti per il futuro delle giovani generazioni”. Così il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana ha aperto i lavori del comitato esecutivo che si è svolto nella sede del sindacato in via Villa Heloise riunendo i rappresentanti di tutte le federazioni alla presenza anche del segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio. “I problemi di chi è senza un lavoro, di chi non arriva con lo stipendio o la pensione fino a fine mese, di chi non ha nemmeno quelle somme certe a disposizione ogni mese per affrontare anche il caro vita, sono in crescita. I disagi sociale ed economico, stanno soffocando i nostri territori, per questo auspichiamo che il nuovo governo nazionale che al momento sembra esser nato sotto il segno di una trazione verso il Nord, dedichi le adeguate attenzioni alle specificità dei nostri comuni, alle peculiarità dei problemi da affrontare, per dare risposte concrete a chi, lavoratori, pensionati, famiglie e aziende, non ce la fa più ed è vicino al tracollo”.Il caro vita sta incidendo fortemente su famiglie e imprese occorre fare subito“Si guardi alle esigenze delle singole peculiarità, ai dati sulla disoccupazione giovanile e femminile, alla qualità della vita – ha aggiunto La Piana -, si punti ad un progetto di sviluppo integrato che consenta ai comuni di fare rete ma valorizzando la specificità di ogni realtà”. Contro il caro vita, per la Cisl Palermo Trapani “il governo nazionale deve lavorare a ogni azione possibile per fissare un tetto al prezzo del gas, bloccare la speculazione e sostenere di più i territori in sofferenza anche prevedendo, se serve, uno scostamento di bilancio. Quello regionale rilanciare la politica industriale e pensare ai bisogni dei cittadini con politiche sanitarie e sociali adeguate”.Serve un confronto immediato con chi ha responsabilità di governo a ogni livelloSul momento di crisi per tante famiglie e imprese, e le manifestazioni di piazza che si svolgono in questo momento nei territori, il segretario generale della Cisl Palermo Trapani ha ribadito: “la piazza è sacra perché rivendica, riteniamo però che ciascuno strumento vada utilizzato quando si è interrotta ogni forma di dialogo e interlocuzione o per accendere i riflettori su temi che non sono al centro del dibattito di chi ci governa. Oggi riteniamo che gli interessi dei lavoratori, dei pensionati, e dei giovani vanno conquistati in prima istanza attivando tavoli di trattativa, se la politica rimarrà sorda, nonostante tutte le promesse fatte in campagna elettorale a livello nazionale, regionale e locale, sappiamo bene quali sono gli strumenti per rappresentare le esigenze e i problemi di tanti”.Oltre il covid esiste una sanità che non risponde alle esigenze delle cittadine dei cittadiniAl tema della crescente povertà si lega quello di una sanità “che dopo la pandemia stenta a riprendere la normalità, troppo lunghe le liste di attesa per esami e visite specialistiche. Oggi i tempi di risposta delle strutture sanitarie rispetto alle esigenze degli utenti, sono intollerabili. Per non parlare poi delle tante famiglie con casi di non autosufficienza o disabilità, che non ricevono un’assistenza e di un ascolto adeguato, su tutto questo stiamo cercando di lavorare nei territori con la nostra federazione dei pensionati, attraverso il confronto al tavolo della salute e nei distretti socio-sanitari”.Lo Stato deve rispondere con strumenti concreti a chi ha più bisogno. C’è un alto rischio di crescita di casi di usuraA preoccupare il sindacato in questa fase delicata, è anche il rischio “usura”. “E’ questo il momento in cui lo Stato deve fare sentire la sua presenza, per non lasciare solo nessuno, sia le imprese, sia le famiglie, che spesso non riescono ad accedere al sistema del credito fra vincoli burocratici e difficoltà oggettive. E’ adesso dunque che la condizione di disagio va valutata attentamente e combattuta senza se e senza ma. È un dovere, una scelta di campo e di legalità”.Chi esce da casa per andare a lavorare, deve poterci tornare. Servono più controlli e più formazione, c’è da rivedere il piano sicurezza nelle scuoleUn passaggio poi anche sul tema della sicurezza sul lavoro al centro della mobilitazione unitaria: “si faccia di più, si vada oltre le solite parole di solidarietà alle famiglie, quando un lavoratore non fa ritorno a casa a causa di un incidente sul lavoro è una sconfitta per tutto il mondo del lavoro. Si programmino azioni certe, come più controlli, più prevenzione e formazione per andare nel cuore dei motivi che li causano”. “Serve verificare immediatamente lo stato delle nostre scuole dove ogni giorno migliaia di studenti docenti e personale scolastico vivono”.Al sindaco Lagalla rinnoviamo la richiesta unitaria di incontro, non esistono solo le emergenze e i convegni, ma esiste una visione di città che necessita di un confronto ad ampio raggio con il sindacato confederaleSul comune di Palermo, il segretario generale ha aggiunto “attendiamo ancora un confronto con il sindaco Lagalla, un incontro con i sindacati confederali, cioè Cgil Cisl Uil, che ancora non è stato convocato nonostante le ripetute richieste. Non bastano interventi spot o legati solo alle emergenze ma serve, a nostro avviso, una visione d’insieme sulle tante complesse situazioni da affrontare per migliorare la qualità della vita della nostra città e rilanciare il suo sviluppo. Meno presenze a convegni e più confronto con chi ha il polso della situazione su ogni aspetto strategico per il futuro, sarebbe la via auspicabile per affrontare i tanti problemi dei palermitani”.Le alluvioni hanno messo a nudo la fragilità di un sistema urbanistico, ma anche le conseguenze di abusi nel tempo e di scelte non fattePer il territorio di Trapani, le recenti alluvioni, ha spiegato La Piana “hanno mostrato la sua fragilità causata sia dall’incuria sia dalla mancanza di interventi concreti da parte di chi dovrebbe pensare alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Un tema chiaramente che non riguarda solo il trapanese, ma che deve vedere impegnate le istituzioni competenti su tutte le azioni possibili nel segno della cura e manutenzione dell’ambiente attraverso i fondi PNRR e su tutto ciò che è necessario per contrastare ogni abuso facendo rispettare le regole”.