Antonello Fiore (Presidente Nazionale SIGEA) : “Condivido le critiche sollevate dalla Corte dei Conti con la recente Deliberazione 18 ottobre 2021, n. 17/2021/G “Gli interventi delle amministrazioni dello Stato per la mitigazione del rischio idrogeologico” con la quale tra le altre cose segnala il ritardo o l’assenza di una pianificazione territoriale in grado di ispirare costantemente gli interventi a breve, medio e lungo termine, per mettere in sicurezza il Paese”
Sergio Di Marco (geologo – Presidente SIGEA Sicilia) : “Le mutate condizioni del clima che hanno trasformato eventi metereologici eccezionali a cadenza pluridecennale in eventi frequenti che si manifestano anche più volte l’anno, richiedono un ulteriore sforzo e una progettazione che non sia solo di tipo emergenziale”.
“Condivido le critiche sollevate dalla Corte dei Conti con la recente Deliberazione 18 ottobre 2021, n. 17/2021/G “Gli interventi delle amministrazioni dello Stato per la mitigazione del rischio idrogeologico” con la quale tra le altre cose segnala il ritardo o l’assenza di una pianificazione territoriale in grado di ispirare costantemente gli interventi a breve, medio e lungo termine, per mettere in sicurezza il Paese.
Ancora una volta ci troveremo a dare assistenza alla popolazione e al settore produttivo, ai quali va la nostra solidarietà, colpiti duramente da eventi intensi con un approccio emergenziale. Gli scenari che ripetutamente si manifestano nel Paese e in tutte le stagioni chiedono la definizione di una strategia integrata di azioni di prevenzione e di gestione del rischio geo-idrogeologico anche con il potenziamento, come evidenzia la stessa Corte dei Conti, di profili tecnici presso le Regioni e gli enti locali”. Lo ha affermato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, intervenendo sugli eventi alluvionali di queste ore.
“Negli ultimi anni stiamo registrando sempre con maggiore frequenza casi di dissesto geo-idrologico e allagamenti urbani che derivano principalmente da una mancata integrazione della pianificazione urbanistica regionale e comunale con la pianificazione a scala di bacino idrografico – ha proseguito Fiore – la sola azione in grado di consentire uno sviluppo territoriale con consumo di suolo netto (compensazione tra consumo di suolo e rinaturalizzazione delle superfici impermeabilizzate) compatibile e sostenibile con l’assetto geomorfologico e idraulico.
Manca una visione che vada oltre il mandato elettorale e che definisca gli strumenti di pianificazione territoriali efficaci, in grado di attuare una politica di prevenzione e manutenzione per ridurre al minimo gli interventi di emergenza.
Pochi giorni fa il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, con un video – messaggio ha promosso la campagna della Protezione Civile “Io non rischio”, in questa circostanza ha parlato di conoscenza dei pericoli naturali e della necessità di avere atteggiamenti consapevoli. In attesa che le istituzioni prendano un impegno concreto nei confronti della mitigazione di questi pericoli naturali, ai cittadini non restano che due strade: la rassegnazione o l’auto protezione”.
E chiaro è anche, dalla Sicilia, il Presidente della SIGEA Sicilia, geologo Sergio Di Marco che è sul posto.
“Le previsioni per i prossimi giorni indicano un ulteriore approfondimento del vortice di bassa pressione con il persistere della pioggia, delineando uno scenario fortemente preoccupante.
Le mutate condizioni del clima – ha affermato il geologo Sergio Di Marco, Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale sezione Sicilia – che hanno trasformato eventi metereologici eccezionali a cadenza pluridecennale in eventi frequenti che si manifestano anche più volte l’anno, richiedono un ulteriore sforzo e una progettazione che non sia solo di tipo emergenziale.
La frequenza con cui si ripropongono le drammatiche scene a cui stiamo assistendo in queste ore dimostra inequivocabilmente che bisogna riprogettare lo sviluppo del territorio in un’ottica nuova cercando di rimediare ad errori di decenni di mancate e/o inappropriate pianificazioni territoriali.
La fragilità del territorio etneo sta emergendo in tutta la sua drammaticità ed in particolare vorrei sottolineare come le situazioni di grave criticità si stiano manifestando non solo nelle aree maggiormente urbanizzate ma anche in quelle rurali, interessando interi bacini idrografici sia per ciò che concerne le conseguenze dei deflussi idrici di piena che la stabilità dei versanti.
Ciò è segno che l’individuazione delle misure di prevenzione e mitigazione dei rischi non possono essere demandate ai singoli amministratori locali, ma richiedono una visione di insieme che attenzioni globalmente l’assetto idrogeologico e tutte le componenti che concorrono a definirlo.
Come SIGEA Sicilia continueremo ad impegnarci nella salvaguardia della qualità dell’ambiente naturale ed antropizzato e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse, mettendo a disposizione degli enti preposti le nostre competenze e il nostro impegno”.