Egr. Signor Sindaco,
lo stato di disagio o, forse, di paralisi, che attraversa buona parte dei servizi pubblici locali non risparmia la salute dei cittadini.
Né mancano voci di disapprovazione e di malcontento per reclamare una gestione meno indifferente e più responsabile delle risorse pubbliche.
L’emergenza ospedaliera è, nell’immediato, il settore su cui bisogna attivarsi, sempre che ci si convinca che la salute è bene primario di ogni persona.
Se nei reparti, dopo la pandemia, si riscontrano gravi carenze, con organici impoveriti e un pronto soccorso sbilanciato da una forte domanda di assistenza e una debole offerta di operatori sanitari, è lecito pensare ad una ulteriore riduzione di funzioni, se non a una prossima chiusura dell’intera struttura?
Altro che gioire per il nuovo padiglione delle Malattie Infettive, se i lavori sono fermi. Si dubita, perfino, se e quando verrà il tempo per incrementare personale infermieristico e medico. E chi ci guadagnerebbe?
Se queste sono le inefficienze di fatto, in qualità di primo cittadino come intende agire? Quali iniziative vuole avviare per favorire il dialogo con le sedi istituzionali?
Serve, comunque, uno scatto d’orgoglio, diretto e conseguente, per evitare di intasare le fila di tanti vuoti parolai.
Distinti saluti.
Il responsabile CISL
Antonio Chirco