“Trovo semplicemente assurdo che da oltre cinque mesi rimane bloccato al Senato il Ddl Zan sul contrasto alla discriminazione ed alla violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Nonostante la Camera dei Deputati lo abbia esitato il 4 novembre dello scorso anno, ad oggi prevalgono i pregiudizi di qualche forza politica e di molti senatori per l’approvazione finale del testo che introduce anche modifiche al Codice Penale per sanzionare le aggressioni omotransfobiche. Ritengo che anche il parlamento siciliano, il più antico d’Europa, debba far sentire la propria voce con una mozione utile a sollecitare le Camere a varare una legge che si richiama ai Diritti fondamentali dell’Unione Europea ed alla Dichiarazione universale dei diritti umani, affinché le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e le identità di genere che si basano esclusivamente su pregiudizi analoghi al razzismo ed alla xenofobia possano essere sanzionate penalmente dall’ordinamento statale. L’Italia ci ha messo decenni prima di abolire il delitto d’onore e il matrimonio ripatore, tardivamente il Paese ha scelto di avanzare civilmente su tali temi, non possiamo dunque tollerare passi indietro. Per questa ragione in Ddl Zan va approvato quanto prima perché l’identità sessuale non sia mai più una colpa da punire con la violenza e la discriminazione”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc e prima firmataria di una mozione all’Ars a favore del Ddl Zan, sottoscritta anche dalle deputate di Forza Italia Marianna Caronia e Margherita La Rocca Ruvolo.
23 Novembre 2024