Dal passato al futuro: il Marsala e i Vini Fortificati della “Sun Belt Zone” verso il riconoscimento UNESCO

Dal passato al futuro: il Marsala e i Vini Fortificati della “Sun Belt Zone” verso il riconoscimento UNESCO

All’incontro anche i giovani dell’Istituto Abele Damiani di Marsala, spettatori di un momento storico

di Massimiliano Barbera

Il 2025 sarà un anno importante per la Sicilia, non solo per il riconoscimento di Regione Europea della Gastronomia, ma anche per la proclamazione di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura. Tuttavia, un terzo prestigioso traguardo potrebbe aggiungersi nel corso dell’anno: il riconoscimento dei vini fortificati, tra cui il Marsala, come Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.

Questi vini, eccellenze enologiche del Mediterraneo, appartengono alla cosiddetta “Fascia del Sole” o “Sun Belt Zone”, che si estende lungo il 38° parallelo, dal Portogallo alla Grecia, passando per l’Italia. Il Marsala, icona della viticoltura siciliana, rappresenta un unicum grazie al clima favorevole della sua area di produzione, caratterizzato da un elevato numero di ore di luce giornaliere. Questo fattore contribuisce alla maturazione di uve particolarmente zuccherine, base per vini ad alta gradazione alcolica. Un denominatore comune che lega il Marsala ad altre celebri produzioni come Sherry, Madeira, Porto e Samos, anch’esse candidate al prestigioso riconoscimento.

Il progetto per il riconoscimento UNESCO ha preso forma la scorsa primavera grazie all’iniziativa dell’Associazione Paladini dei Vini di Sicilia, presieduta dall’Avv. Diego Maggio. Secondo Maggio, questa candidatura è fondamentale per contrastare il calo dei consumi dei vini fortificati, spesso considerati prodotti di lusso, e per tutelare un settore già minacciato dai cambiamenti climatici. L’iniziativa è stata subito accolta dal Direttore del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, Dott. Dario Cartabellotta, che ha avviato un iter finalizzato alla creazione di una rete europea dei vini fortificati. A supporto di questo obiettivo è stato coinvolto anche il Concours Mondial de Bruxelles, organismo internazionale impegnato nella promozione delle eccellenze vitivinicole, con il compito di costruire un network tra i produttori delle regioni coinvolte.

A conferma della centralità del tema, il Concours Mondial de Bruxelles organizzerà in Sicilia, nel mese di Settembre, una sessione concorsuale di tre giorni dedicata ai vini dolci e fortificati. Durante l’evento, giudici provenienti da tutto il mondo degusteranno i migliori vini della categoria, rafforzando ulteriormente la visibilità internazionale di queste produzioni.

La creazione della rete europea ha già visto un momento significativo il 16 gennaio scorso, quando, presso le Cantine Pellegrino, si è tenuto un incontro di rilievo che ha riunito istituzioni, rappresentanti del comparto vitivinicolo e consorzi di tutela europei per la firma di un protocollo d’intesa sui vini fortificati della “Sun Belt Zone”. L’evento ha favorito il confronto su idee e strategie per il rilancio di questi vini, con un’attenzione particolare al coinvolgimento delle nuove generazioni.

Tra gli interventi di spicco, Benedetto Renda, presidente del Consorzio Vini Marsala DOC, ha evidenziato l’importanza storica di questi vini, la cui tradizione sfiora i 250 anni. Ha inoltre sottolineato come il Marsala possa trovare nuova linfa vitale nelle nuove generazioni grazie al crescente interesse per la mixology, posizionandosi come ingrediente d’eccellenza nei cocktail.

Sul versante storico, Rosario Lentini, esperto della storia del Marsala, ha ripercorso le origini del vino, ricordando il ruolo determinante dei mercanti inglesi e della famiglia Florio nello sviluppo del settore vitivinicolo siciliano. Lentini ha anche posto l’accento sulla necessità di restituire al Marsala il prestigio che merita, contrastando l’immagine di vino destinato esclusivamente alla cucina e oggi il Consorzio sta lavorando per restituirgli la dignità che merita come simbolo identitario e culturale della Sicilia.

All’evento hanno partecipato anche rappresentanti dell’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana, che sostiene la candidatura UNESCO. Tra questi il Dott. Dario Cartabellotta secondo il quale la creazione della rete europea dei vini fortificati è un passaggio essenziale per preservare e valorizzare queste produzioni, assicurando loro un futuro sostenibile e un riconoscimento a livello globale che avvierà un processo di sviluppo turistico sui territori interessati da questo iter di riconoscimento.

L’incontro ha visto anche la partecipazione degli studenti diplomandi dell’Istituto Tecnico Agrario “Abele Damiani” di Marsala, a testimonianza dell’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni su questi temi. Saranno proprio loro, futuri professionisti del settore, a garantire la continuità di questi prodotti e la candidatura UNESCO, se accolta, potrebbe rappresentare un’opportunità straordinaria per questi giovani, aprendo nuove prospettive di studio e lavoro in un settore che ha ancora molto da raccontare e da offrire.