Custonaci riparte dal marmo, l’Amministrazione Morfino chiede alla Regione di istituire il Distretto del marmo

Custonaci riparte dal marmo, l’Amministrazione Morfino chiede alla Regione di istituire il Distretto del marmo

Custonaci riparte dalle peculiarità proponendo l’istituzione del distretto del marmo. L’amministrazione Morfino ha aderito, con un atto deliberativo della giunta, al Patto regionale di sviluppo del distretto del marmo di Sicilia. “La nostra città – dice il sindaco Giuseppe Morfino – rappresenta il primo polo marmifero in Sicilia e il secondo in Italia e in Europa con un bacino di 62 kmq dal quale si estrae l’85 per cento dei marmi siciliani. Il marmo di Custonaci è esportato in tutto il mondo, ma il comparto e il suo indotto hanno fortemente risentito della crisi economica e occupazionale che ha investito, in questi anni, tutti i comparti produttivi. Il distretto, a cui hanno aderito una ottantina di imprese del marmo e dell’indotto, sarà il primo in Sicilia ed è una importante occasione di sviluppo e di rilancio del comparto”.L’istituzione del distretto del marmo, per cui è stato nominato rappresentante legale il consigliere comunale Giovanbattista Mazzara, ha come obiettivi quelli di ottimizzare la capacità di produzione e di espansione nei mercati internazionali attraverso un sistema di promozione coordinato, incrementare gli investimenti in ricerca e innovazione per migliorare la produzione e la trasformazione dei marmi, proporre attività di formazione e orientamento che possano favorire l’occupazione di giovani nel settore marmifero.”Adesso – dice il sindaco Morfino – attendiamo che l’Assessorato regionale delle Attività produttiva emetta il decreto per il riconoscimento del distretto del marmo. Un ringraziamento – conclude il sindaco Morfino – va all’assessore Mimmo Turano che si è impegnato prima per la nascita delle Zes, zone economiche speciali, approvate dal governo regionale e da quello nazionale, e adesso per questo progetto che contribuirà anch’esso allo sviluppo del settore marmifero”.