“C’è troppa confusione. Ogni Stato membro fa da sé. I cittadini e le imprese invece si aspettano modalità di intervento comuni su come definire le zone a rischio e le regole di comportamento. La situazione è seria e solo un’opera di coordinamento da parte della Commissione europea può consentire di uniformare le disposizioni e gli interventi, evitare discriminazioni e rispondere all’esigenza dei cittadini europei di avere un quadro di riferimento ben definito.
Dobbiamo evitare il caos e per farlo è urgente che i governi nazionali, titolari della politica sanitaria, chiedano alla Commissione europea di svolgere un ruolo attivo di coordinamento. Sono sorpreso che questo non sia già avvenuto e per questo rivolgo un invito ai governi dei nostri Stati membri perché chiedano alla Commissione europea di svolgere un’attività di coordinamento per definire regole comuni. I cittadini se lo aspettano.
Siamo ancora dentro l’emergenza e solo regole europee possono consentire risposte efficaci di contrasto alla ripresa della diffusione del Covid-19”.