Nella mia amata città di Marsala, poche ore fa, è stato ucciso, a coltellate, un’altra persona. La mano di Caino continua a colpire con impunità e spregiudicatezza. Nessun essere umano, chiunque esso sia e con la sua relativa storia di luci ombre, deve essere ucciso. A Dio, fonte di vita e di giustizia, dovrà rispondere l’autore (o gli autori/mandanti) di tale crimine disumano. Perché si continuano a commettere gesti omicidi e di odio? Chi e cosa manca, nella nostra comunità marsalese, per continuare ad assistere ad atti così sanguinosi ed efferati? Innanzitutto mancano genitori e adulti che educhino al rispetto della vita e alla socialità armonica ed accogliente. Mancano le iniziative appropriate delle istituzioni (Comune, forze dell’ordine, volontari) nelle periferie e nei quartieri più a rischio. Manca l’accompagnamento creativo dei giovani, che sono sempre più “vittime” di spaccio di droghe, dei “cattivi maestri”, da della noia e del disimpegno, del vuoto dei valori fondamentali (solidarietà, giustizia, fede, speranza, relazioni costruttive). Manca la collaborazione vera e concreta tra le Istituzioni civili e religiose. Ma non tutto è perduto, possiamo riprendere un cammino di conversione e di risanamento culturale, sociale ed etico. Chi non è ancora rassegnato e/o “complice” per le situazioni di degrado che stiamo vivendo, mi contatti al 393.9114018.
Don Francesco Fiorino