“I costi di gestione nel settore taxi sono diventati insostenibili per la sopravvivenza delle attività”. A parlare è Rocco Tranchida, Presidente FITA TAXI Sicilia, che- facendosi portavoce dei tassisti siciliani- denuncia la situazione di un comparto già messo a dura prova dalle restrizioni dovute alla pandemia.
“Alle spalle abbiamo già un periodo in cui la crisi pandemica ha rallentato tantissimo il lavoro. Ad oggi dovere fare i conti anche con i prezzi record dei carburanti incide notevolmente sui nostri già esigui margini di profitto”.
A stabilire le tariffe taxi sono, infatti, i regolamenti comunali, per cui gli operatori del settore non hanno facoltà di recuperare le spese aumentando i costi per l’utenza.
“Saremmo più contenti- precisa Tranchida- se lo Stato prevedesse delle agevolazioni sulla spesa carburante per chi opera nel settore, dato che si tratta di una spesa rilevante e assolutamente necessaria per le nostre attività”.
Tranchida denuncia anche la scarsa attenzione al comparto da parte della Regione Siciliana. “In altre zone d’Italia, le Regioni danno la possibilità ai tassisti di usufruire di un incentivo per l’acquisto delle auto di servizio, che va ad aggiungersi all’incentivo offerto dalle case produttrici. Qui in Sicilia questo non è previsto, tanto che non siamo ancora stati in grado di acquistare auto nuove, ibride, che ci permetterebbero anche risparmi sul carburante. Un parco auto sempre rinnovato ci consentirebbe inoltre di abbassare i costi di gestione relativi all’usura dei mezzi nel tempo”.