Curare la manutenzione della vegetazione negli alvei dei corsi d’acqua, in modo da favorire la funzionalità idraulica ed evitare pericolose esondazioni, senza però danneggiare vegetazione ed ecosistema. È quanto stabilito dalla direttiva emanata dagli uffici dell’Autorità di bacino, coordinati da Leonardo Santoro. Il provvedimento, destinato tra gli altri a comuni, città metropolitane e consorzi comunali, punta a raggiungere un duplice obiettivo: coniugare il mantenimento della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua con la tutela della vegetazione fluviale. Il criterio base della direttiva è, infatti, quello di rimuovere la vegetazione quando costituisce un ostacolo al regolare deflusso delle acque, e assicurare un “mantenimento controllato” quando invece favorisce la stabilità delle sponde.
«L’attività di manutenzione del verde volta a tutelare l’ecosistema fluviale e, contestualmente, a garantire l’efficienza idraulica – dice Leonardo Santoro, segretario generale dell’Autorità di Bacino – riduce possibili situazioni di rischio idraulico e di pericolo per la pubblica e privata incolumità derivanti da eventuali esondazioni. Non va poi dimenticato come, anche se dovuto ad altre cause, una buona manutenzione della vegetazione, metta al riparo anche dal rischio incendi nella stagione asciutta. Gli interventi che suggeriamo – prosegue Santoro – non necessitano di alcuna preventiva autorizzazione dall’Autorità di Bacino, ma solo una preventiva comunicazione. L’Autorità curerà la vigilanza sul territorio, nell’ambito delle proprie competenze di polizia idraulica, rimanendo disponibile a fornire tutti i necessari supporti tecnici utili all’attuazione delle misure di mitigazione del rischio».
eg/gc