Gia da tempo denunciavamo – con tutti i mezzi a nostra disposizione – l’oscena discarica abusiva di Largo Capizzo, che con i suoi miasmi rendeva irrespirabile la zona del Molo Colombo.
Qualcosa si è mosso. Merito della Stampa? Ci piace immaginare così, anche se nel nostro intimo siamo perfettamente consapevoli che l’Amministrazione Di Girolamo ha messo il turbo solo a causa dell’imminente elezione di Ottobre.
Quest’ultima – che era solo un’impressione – è diventata certezza allorquando, lo scorso 31 luglio, il Comune di Marsala ha diramato un trionfalistico comunicato stampa con il quale si annunciava la demolizione del rudere-discarica e la conseguente risoluzione del problema.
Mettendo da parte il fatto che risulta a dir poco dissonante tale “trionfalismo” con il compimento del proprio dovere, vale la pena procedere ad una analisi più approfondita delle parole del comunicato e del Sindaco per avere l’esatta cifra dell’insipienza di questa Giunta.
Il Diavolo, notoriamente, si occulta tra i dettagli; armatevi dunque di crocifisso e breviaro perché stiamo per scandagliare la maldestra confessione di un modus operandi offensivo nei confronti dell’intera Città.
“Più volte ripulito dal Comune – pur non avendone la responsabilità -, il casolare diroccato veniva puntualmente ricolmo dai rifiuti, rendendo la zona indecorosa e maleodorante“. Che cosa significa, di preciso, “pur non avendone la responsabilità“? Che il Comune non ha la responsabilità dell’illecito trattamento dei rifiuti? Lo crediamo bene: immaginare gli impiegati comunali che buttano sacchi della spazzatura per strada è un passaggio (il-)logico talmente banale da risultare addirittura stupido.
Se vogliamo dare un’interpretazione che rechi un senso compiuto, allora dobbiamo per forza attribuirgli significato: “il Comune pur non avendo la responsabilità (di vigilare)…”. Eppure, tra le funzioni del Comune c’è proprio quella di “vigilare”. Del resto, il Corpo di Polizia Municipale serve esattamente a questo: vigila – per l’appunto – sul corretto adempimento degli obblighi dei cittadini e reprime l’eventuale illecito accertato.
Se i Vigili Urbani vigilano sul corretto pagamento delle strisce blu, allora ben possono vigilare affinché i cittadini (anche i peggiori) non rendano alcuni angoli della città delle fogne a cielo aperto. A maggior ragione se sai che – parole tue – quel rudere veniva “puntualmente ricolmo dai rifiuti“. Se hai la consapevolezza del fatto che pulisci e subito dopo qualcuno ritorna a buttare sacchi della spazzatura, allora organizzi un servizio di appostamento per cogliere in fallo chi disperde la monnezza. Ci sembra di ricordare che proprio il Sindaco si dilettava (giustamente) a mostrare le immagini video degli incivili impegnati a seminare per strada sacchi della spazzatura. Perché questo sistema non è stato utilizzato su Largo Capizzo?
Oppure per “responsabilità” si intende “competenza“? A questo punto la questione si ingarbuglia, perché vorrebbe dire che la demolizione e la ripulitura del sito sarebbe stata effettuata in difetto di competenza e dunque in maniera illecita. O forse la competenza del Sindaco si è radicata con l’emergenza? Quest’ultima suggestione sarebbe il colmo, perché l’emergenza – lì – c’è da anni. Proseguiamo.
Afferma il Sindaco Di Girolamo: “Cancelliamo un degrado ambientale che si prolunga da anni … Se i responsabili avessero provveduto negli anni a mettere in sicurezza il sito, oggi non ci troveremmo in questa pessima situazione”. Bene.
Si prolunga da anni, il degrado. Da anni. Però, ecco: con un rapido calcolo fatto sulle dita di una mano, Di Girolamo si è insediato a Via Garibaldi nel 2015. Quindi, la conclusione necessaria è che tra i responsabili che avrebbero dovuto provvedere – non tanto alla messa in sicurezza, quanto al controllo atto a evitare che quel rudere diventasse una porcilaia – vi figura proprio… il Sindaco. Praticamente, una confessione in piena regola.
Sì: nei fatti, il Sindaco confessa che in cinque anni di sindacatura ha lasciato alla mercé di monezza e (a quanto si evince dallo stesso comunicato) amianto un intero isolato, salvo poi svegliarsi e ripulire il tutto a due mesi rispetto alla prossima tornata elettorale.
E, in tutto ciò, qual è il ruolo della Stampa? A noi non è piaciuto denunciare questo scempio. Noi vorremmo limitarci a commentare quel che succede, offrire spunti, dare qualche notizia. Accendere i riflettori su un disservizio di natura amministrativa non è lo scopo “genetico” della Stampa: per quello sono preposti gli uffici della stessa P.A. Ci preoccupa – e non poco – che per ristabilire igiene e civiltà siano stati necessari articoli e tam-tam su Facebook: se occorre questa supplenza vuol dire che c’è qualcuno che non espleta correttamente il suo lavoro.