Alla (ri)scoperta di Carlo Aragona Tagliavia a 500 anni dalla nascita, il Magnus Siculus di Castelvetrano che incantò Alessandro Manzoni e l’Europa del suo tempo

Alla (ri)scoperta di Carlo Aragona Tagliavia a 500 anni dalla nascita,  il Magnus Siculus di Castelvetrano che incantò Alessandro Manzoni e l’Europa del suo tempo

Domani, venerdì 26 novembre, un convegno internazionale multidisciplinare online aperto a tutti sarà l’occasione per presentare il progetto di studio dei resti mortali

Era uno dei siciliani illustri del suo tempoCarlo Aragona Tagliavia (1521-1599)primo principe di Castelvetrano, detto non a caso Magnus Siculus
Una figura ricordata perfino da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, che riuscì a travalicare i confini della sua isola per inserirsi nel più ampio contesto dell’Europa rinascimentale.

A questo importante personaggio, e a un progetto di studio sui suoi resti mortali, è legato un convegno internazionale online, domani, venerdì 26 novembre alle 15. Basterà collegarsi al link  bit.ly/3BNHhOZ, attraverso cui ci sarà la possibilità di porre delle domande agli studiosi dalla chat dell’evento. Che si terrà in quell’autentico capolavoro che è la chiesa di San Domenico di Castelvetrano, una delle massime espressioni del manierismo siciliano – la Cappella Sistina della Sicilia – di cui Aragona commissionò la ristrutturazione e la decorazione tra il 1574 e il 1580.

Studiosi di università italiane e straniere si succederanno come relatori nel convegno internazionale che celebra il cinquecentenario della nascita del primo principe di Castelvetrano. Carlo Aragona Tagliavia rivestì cariche importantissime: presidente del Regno di Sicilia (1566-68, 1571-77), viceré di Catalogna (1581-1583), ambasciatore di Filippo II a Colonia nel 1579 nelle trattative per la pace nei Paesi Bassi, governatore del Ducato di Milano (1583-1592). Nel 1598 resse addirittura la monarchia spagnola nel breve periodo della minore età di Filippo III. Grande di Spagna e Cavaliere del Toson d’Oro, fu senz’altro tra gli aristocratici siciliani più importanti della sua epoca, tanto da meritarsi l’appellativo di Magnus Siculus, con cui è passato alla storia. Importante uomo politico e valente stratega, nel 1571 ebbe un ruolo fondamentale nella vittoriosa battaglia di Lepanto.

La figura di Carlo Aragona Tagliavia verrà delineata dalla storica Lina Scalisi, dell’Università di Catania, mentre sarà un’altra storica, Nicoletta Bazzano, dell’Università di Cagliari, a illustrare il retroscena politico siciliano contemporaneo al principe; le cerimonie della morte e la gloria nobiliare della monarchia di Spagna al tempo del principe di Castelvetrano saranno l’oggetto della presentazione di Carlo Hernando Sanchez, docente di storia modernadell’Università di Valladolid.

La chiesa di San Domenico invece verrà presentata dall’architetto Giuseppe Salluzzo di Castelvetrano. Un edificio impreziosito delle splendide decorazioni a stucco eseguite da Antonino Ferraro da Giuliana e dagli artisti della sua bottega, di cui parlerà Marco Rosario Nobile, storico dell’architettura dell’Università di Palermo
L’apparato decorativo costituisce il mausoleo della famiglia Aragona Tagliavia e accoglie il sepolcro del principe, caratterizzato da un bellissimo sarcofago monumentale. Una recente indagine esplorativa ha rivelato contenere i resti di almeno tre individui parzialmente mummificati con resti degli abiti originari, probabilmente le spoglie del principe e di altri membri della famiglia.


Si tratta di un patrimonio di notevole interesse, come lo sono i molti resti mummificati di epoca storica conservati nel territorio siciliano, che verranno presentati da Dario Piombino-Mascali, antropologo dell’Università di Vilnius. Lo studio del contenuto del sarcofago di San Domenico potrà fornire molte informazioni sulle condizioni di salute e lo stile di vita di questi personaggi di primo piano della storia siciliana; il convegno si chiuderà dunque con la presentazione del progetto di studio bioarcheologico e paleopatologico degli individui sepolti a San Domenico da parte di Gino Fornaciari, paleopatologo dell’Università di Pisa. 

Il convegno internazionale è organizzato dalla Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa, e verrà moderato da Valentina Giuffra, storica della medicina.